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Pedofilo adescava ragazzine sui social, 26enne finisce in carcere

Con l'inganno le induceva a masturbarsi davanti a una videocamera del pc o dello smartphone e poi a trasmettergli il contenuto della registrazione

Pubblicato:27-08-2016 15:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:00

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BOLOGNA – Adescava minorenni sui social network e le convinceva a inviargli materiale pornografico. I Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena (Bologna) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 26enne italiano, residente a Bologna, ritenuto responsabile di pornografia minorile. Il provvedimento, firmato dal gip Letizio Magliaro, nasce da una richiesta della Procura di Bologna a seguito di un’indagine che i Carabinieri hanno avviato due anni fa, dopo che i genitori di una ragazza minorenne hanno sporto denuncia perché la figlia era stata contattata sul web da un soggetto che, cercando di ottenere un appuntamento per un incontro a scopo sessuale, aveva iniziato ad insultarla.

salute webGli inquirenti sono riusciti a risalire all’identità del molestatore attraverso l’analisi del flusso dei dati utilizzato per la navigazione internet. In particolare, sono stati acquisiti gli indirizzi Ip tramite i quali erano avvenuti gli accessi a internet da parte dell’indagato che, tra l’altro, si era registrato a un social network inserendo un nome falso e un numero di telefono intestato alla mamma. Dopo aver escluso la responsabilità di due cittadini, residenti nello stesso quartiere del giovane, dai quali lo stesso aveva utilizzato abusivamente la connessione wi-fi, poiché non protetta da password, è stato possibile identificare il soggetto nel 26enne.


Durante una perquisizione domiciliare è stato sequestrato svariato materiale informatico, da cui, con l’aiuto di un perito, è stato possibile estrapolare diverse conversazioni oscene che il giovane aveva avuto con altre minorenni conosciute attraverso i social più comuni. L’indagato, facendo leva su alcuni disagi sociali che fingeva di avere, spacciandosi lui stesso per minorenne, è riuscito così a carpire la fiducia delle adolescenti, dell’età compresa tra i 12 e i 17 anni, inducendole a masturbarsi davanti a una videocamera del pc o dello smartphone e a trasmettergli il contenuto della registrazione.

manetteLe vittime, sentite dai Carabinieri alla presenza di una psicologa qualificata, hanno confermato la dinamica dei fatti ricostruita dagli inquirenti. Il 26enne, già condannato quando era minorenne per violenza sessuale aggravata e continuata, nonché gravato da precedenti di polizia per reati di furto, violenza e minaccia a pubblico ufficiale e lesione personale, è stato arrestato e portato al carcere della Dozza. Oltre alla pesante accusa di pornografia minorile, reato continuato, il 26enne dovrà rispondere anche di molestia o disturbo alle persone, ingiuria, adescamento di minorenni e detenzione di materiale pornografico.

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