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Foto: profilo Twitter The Olympic Games
ROMA – La Ville Lumiere, in tutta la sua imponenza, la sua cultura, il suo splendore nonostante la pioggia. E poi emozioni, tante, fino all’ultimo secondo di una celebrazione impegnativa ma piena di sorprese. Parigi voleva regalarsi al mondo, mostrando tutte le sue bellezze, i suoi monumenti, le sue caratteristiche, la sua cultura, trasformando i protagonisti delle Olimpiadi, gli atleti, in spettatori. E per farlo ha rivoluzionato il primo atto di una Olimpiade, ovvero la Cerimonia. Allo stadio gli organizzatori hanno preferito la città, hanno scelto di celebrare l’apertura dei Giochi, giunti alla 33esima edizione, tra la gente, scegliendo una sfilata sulla Senna piuttosto che la pista d’atletica di uno stadio. Hanno preferito far sfilare i 10.500 atleti su circa 90 imbarcazioni, accarezzando arte, monumenti e bellezze di Parigi, partendo dal tricolore francese che ha colorato il Pont d’Austerlitz, facendo viaggiare per 6 chilometri le imbarcazioni, le prime lo hanno fatto sotto una pioggerellina poi diventata pioggia incessante per le successive. Ma l’acqua venuta giù non ha stravolto il programma, non ha nascosto la Grandeur celebrata da Parigi e dalla Francia e non ha spento la fiaccola olimpica portata nell’ultimo tratto da un tedoforo misterioso per gran parte del percorso.
Le atlete e gli atleti delle 205 delegazioni presenti, nel tragitto che li ha portati al Pont d’Iena, sono stati salutati da oltre 300mila spettatori distribuiti lungo le rive droit e gauche. Complice la pioggia ed una posizione non proprio ottimale, nonostante i 71 maxischermi e gli oltre 1000 amplificatori, diversi hanno ceduto, lasciando il proprio posto. La Cerimonia ha celebrato la cultura francese per tutta la durata. Lo ha fatto con il cabaret, con l’esibizione dell’ospite d’onore Lady Gaga, che dopo le prime imbarcazioni si è calata perfettamente nell’ambiente, cantando e ballando in lingua e stile francese la canzone ‘Mon truc en plumes’ di Zizi Jeanmaire con un costume e una scenografia tipici.
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Ad aprire la sfilata delle imbarcazioni, la delegazione della Grecia, a seguire quella dei rifiugiati olimpici: 36 atleti in rappresentanza di circa 100 milioni di persone. Seguendo l’ordine dell’alfabeto francese, si sono susseguite tutte le delegazioni: tra le prime, infatti, è apparsa quella del Sudafrica, ovvero l’Afrique du Sud. Momento di tensione, durato però pochissimo, grazie all’Italia: al momento del passaggio tra il Pont d’Austerlitz e il Pont de Sully, sono partiti dei fischi dagli spettatori presenti all’indirizzo della delegazione di Israele. Subito coperti però dagli atleti azzurri, che si trovavano sulla stessa imbarcazione, e dal loro urlo ‘Italia! Italia!’. La pioggia, infatti, non ha spento il loro entusiasmo.
gianmarco tamberi così gasato che come scende dal battello va al louvre a riprendersi la gioconda
— 𝗅𝖾𝗇𝖽𝗈𝗋𝗆𝗂𝗇 (@cmqgloria) July 26, 2024
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Tutto sotto lo sguardo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in tribuna autorità, che ha applaudito gli atleti italiani.
Un’esperienza decisamente unica nel suo genere, una rivoluzione sportiva che ha portato audacia, modernità, come confermati dalle nuove discipline introdotte per questa edizione. Il CIO nell’Agenda Olimpica 2020 ha infatti concesso di aggiungere altri sport “per incrementare il programma gare e il concetto generale”. I prescelti sono stati breaking, arrampicata sportiva, skateboard e surf. Un’edizione, quindi pensata per avvicinare anche i giovani, fin dalla cerimonia. Si è partiti con dei classici parigini e francesi, dal cabaret di Lady Gaga, alla marsigliese, dalle immagini di Louvre ai Jardin des Tuileries, al Museo d’Orsay, passando per la moda con una sfilata che ha visto protagonista anche Bebe Vio. E si è arrivati alla break dance, all’hip hop, al rap. Una pioggia di freschezza, innovazione e gioventù, non solo la tanta acqua caduta durante tutta la cerimonia.
Tante emozioni? Si, ma non le uniche. Il finale, forse, ne ha regalate ancor di più. Mentre al Trocadero, nei pressi della Torre Eiffel, si alternavano i saluti di rito che hanno visto protagonisti il presidente di Parigi 2024 Tony Estanguet, il presidente del Cio Thomas Bach e il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron che ha dichiarato aperti i Giochi olimpici di Parigi 2024, Rafa Nadal, ricevuta la torcia olimpica da Zinedine Zidane, saliva su una imbarcazione insieme ad un altro terzetto niente male: Serena Williams, Carl Lewis e Nadia Comaneci, direzione Jardin des Tuileries. Portata da atleti stranieri, una parata di stelle unica, la torcia è passata finalmente ad atleti francesi. La prima, è stata Amelie Mauresmo, poi è passata a Tony Parker. E poi ancora, tra gli altri, ai due atleti paralimpici francesi Alexis Hanquinquant e Nantenin Keita, Laure Manaudou fino a Charles Coste. Quest’ultimo, 100 anni compiuti quest’anno, ex atleta di ciclismo su pista, è il più anziano campione olimpico vivente: ha vinto l’oro a Londra 1948 nell’inseguimento a squadre. A lui si sono avvicinati due stelle dello sport francese, la tre volte campionessa olimpica, la velocista Marie-Jose Perec, e il judoka Teddy Riner che hanno così acceso il braciere olimpico rappresentato da una enorme mongolfiera che si alzata in cielo. Finita? No, neanche per sogno. Un incredibile gioco di luci che ha illuminato la Torre Eiffel, ha introdotto un altro momento emozionante, l’Hymne à l’amour di Edith Piaf interpretato da Celine Dion, la sfortunata cantante canadese che non si esibiva dal vivo a causa di una grave malattia. Ora sì, i Giochi di Parigi 2024 possono iniziare.
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