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I parenti delle vittime della strage di Bologna: “Se il governo delle destre ostacolasse la verità, lo denunceremo”

La città si prepara a commemorare la strage del 2 agosto 1980 con sullo sfondo la campagna elettorale per le politiche e il centrodestra guidato da Meloni avanti nei sondaggi

Pubblicato:27-07-2022 15:27
Ultimo aggiornamento:27-07-2022 16:36

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BOLOGNA- “Se ci saranno degli ostacoli li denunceremo con forza. Visto che tutti dicono di volere la verità, li vedremo alla prova dei fatti“. Così il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto, Paolo Bolognesi, risponde a chi gli chiede se tema che un eventuale ritorno delle destre al governo possa rallentare il processo di ricostruzione della verità sull’attentato alla Stazione di Bologna.

“Si stanno desecretando e digitalizzando molti atti, ci saranno molti passi in più verso la verità. Spero che questo percorso non si fermi. Ognuno poi si assume le sue responsabilità. Noi questa battaglia l’abbiamo portata avanti e devo dire che quando era sindaco Giorgio Guazzaloca a Bologna non abbiamo avuto problemi. Certo, a livello nazionale le cose sono diverse”, ammette Bolognesi, che presentando il programma della commemorazione dell’attentato, ricorda l’importanza della sentenza di primo grado dell’aprile scorso che ha portato alla condanna della ‘primula nera’ Paolo Bellini per il suo coinvolgimento nell’attentato e dei mandati della strage.

L’ASSOCIZIAZIONE DEI FAMILIARI DELLE VITTIME: “A UN PASSO DALLA VERITA'”

“Cominciamo ad avere un primo grado che determina chi sono gli ideatori, i finanziatori e gli esecutori della strage. Ora ci saranno l’appello e la Cassazione: siccome non si voleva fare questo processo credo che faranno di tutto per cercare di crearci dei problemi e di smontare queste accuse. Sarà difficile, anche perché ci sono i documenti dei pagamenti, ci sono delle prove. Siamo a un passo per la verità”, assicura Bolognesi.


LA CADUTA DEL GOVERNO RALLENTA LA LEGGE PER LE VITTIME DEL TERRORISMO

Alla commemorazione del 2 agosto il governo (dimissionario) sarà rappresentato dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. “Abbiamo presentato una legge, c’era l’impegno del governo e dei partiti per farla approvare. Poi è caduto il governo. È chiaro che la cosa è ferma, bisognerà aspettare la prossima legislatura, spero che chiunque sarà al governo mantenga l’impegno”, ammonisce il portavoce dei familiari delle vittime della strage.

IL SINDACO LEPORE: PER L’ASSOCIAZIONE UNA SEDE A PALAZZO D’ACCURSIO

Lepore Bolognesi Strage Bologna

Matteo Lepore conta i giorni prima del suo primo discorso da sindaco in piazza Medaglie d’oro per la commemorazione, martedì prossimo, della strage del 2 agosto 1980. Il sindaco parlerà dopo il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, e i tre fischi della locomotiva che ricordano gli 85 morti e 200 feriti dell’attentato alla Stazione.

“Invito tutti i cittadini a partecipare perché sarà molto importante. Sarà un 2 Agosto della verità, del riscatto, nel quale, racconteremo come grazie al lavoro straordinario della Procura generale, delle istituzioni, si è arrivati a una verità che ha ricostruito come nella storia dalla nostra Repubblica ci siano state parti dello Stato che hanno depistato, coperto la verità per 42 anni. I risultati dei processi sono molto importanti”, spiega Lepore. “Bologna e l’Italia meritino più rispetto e verità. Non c’è un passato da mettere in un cassetto per non dividerci. La strage fascista di Bologna merita verità. Ci ritroviamo non solo perché vogliamo ricordare, ma per chiedere allo Stato di assumersi le sue responsabilità”, prosegue Lepore, che ha confermato il trasferimento a Palazzo D’Accursio dell’archivio dell’associazione dei familiari, che sarà messo ‘in sicurezza’ negli spazi che erano occupati dalla collezione Morandi, che è stata negli anni scorsi spostata al Mambo.

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