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Apre il centro anti violenza dell’Università Sapienza di Roma

È il 34esimo centro della Regione Lazio, a breve apriranno altri Cav anche a Tor Vergata, Roma Tre e Cassino

Pubblicato:27-07-2022 12:46
Ultimo aggiornamento:28-07-2022 12:05

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ROMA – Apre alle studentesse, alle docenti, al personale dell’università ma anche a semplici cittadine, il centro antiviolenza (Cav) dell’università Sapienza di Roma, promosso dall’ateneo romano insieme a Regione Lazio, DiSCo (ente regionale per il diritto allo studio) e Telefono Rosa. Il centro di Via Dello Scalo San Lorenzo è stato inaugurato oggi all’interno degli spazi dell’università di Medicina e Psicologia della Sapienza, perché tra i suoi obiettivi, oltre all’accoglienza, ci sarà anche quello di promuovere il riconoscimento delle tematiche della violenza di genere, come ha spiegato in apertura la rettrice della Sapienza Antonella Polimeni.

Nel 2013 nel Lazio c’erano solo 8 centri antiviolenza, noi li abbiamo aumentati fino a 34. Finalmente è nata una rete territoriale, sostenuta dal finanziamento della Regione e dal protagonismo delle donne, ma il nostro obiettivo è andare avanti e arrivare a 60- ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti– abbiamo aperto anche 15 case rifugio per denunciare un’assenza, quella dello Stato, complice della violenza della solitudine in cui precipita una donna offesa. La colpa della violenza è del maschio, ma lo Stato non ha giustificazioni per il vuoto in cui lascia la donna. Si tratta di rispettare i valori della nostra costituzione che in questa Regione non erano garantiti. Ma siamo solo all’inizio, dobbiamo ancora implementare questo sforzo. Per questo abbiamo raddoppiato le risorse da 1 a 2 mln per le politiche di contrasto alla violenza“. Zingaretti ha fatto riferimento al fondo per i bambini e le bambine orfane, e ai fondi per tornare a lavorare ed essere libere ed emanciparsi dalla famiglia di origine. “Stiamo facendo di tutto affinché il tema della violenza di genere sia sconfitto.C’era un grandi bisogno di questo centro, aperto a studenti, corpo docente ma aperto soprattutto a Roma”, ha aggiunto il presidente della Regione Lazio.

La rettrice Polimeni ha sottolineato l’importanza di un centro realizzato all’interno di un’università ma soprattutto nel quartiere di San Lorenzo, “un territorio che deve essere valorizzato e non associato solo a situazioni critiche, un territorio che è parte integrante della nostra comunità”. Per la rettrice il Cav “è un punto di arrivo ma anche di partenza per le attività che il governo di Sapienza sta portando avanti. Il Fallimento della violenza sulle donne è tutto cioè che vogliamo impedire e oggi disponiamo di un altro straordinario strumento”.


Per il Telefono Rosa, che gestirà il centro, “è stata un’emozione vincere il bando e portare a compimento un progetto portato avanti da anni che ha coinvolto tutti i gradi di istruzione. Oggi arriviamo all’università- ha spiegato alla Dire la presidente di Telefono Rosa, Maria Gabriella Carnieri Moscatelli- poiché la violenza è solo una questione culturale, dobbiamo lavorare su quello. I progetti che portiamo avanti ci consentono di invidivuare gli stereotipi che sono alla base della nostra educazione e combatterli”.

Nei prossimi mesi apriranno altri Cav anche nelle Università di Roma Tor Vergata, Roma Tre e Cassino, mentre pochi giorni fa è stato aperto quello della Tuscia, hanno ricordato l’assessora alle Pari Opportunità della Regione Lazio Enrica Onorati e l’assessore all’Università Paolo Orneli. “Per la prima volta la Regione Lazio fa un ulteriore salto di qualità nel contrasto della violenza maschile sulle donne- ha detto Orneli- siamo l’unica Regione ad aver stretto questa alleanza strategica con le. Università. Vogliamo dare il nostro contributo a una delle sfide decisive che ci aspetta: quella di costruere un mondo più libero in cui una donna non debba fare più fatica per affermare il proprio valore, in cui tutti possano vivere meglio”.

Il centro avrà degli operatori che riceveranno le ragazze e anche i ragazzi che hanno bisogno di aiuto, e poi un segretariato sociale che darà tutte le informazioni sulle pratiche da svolgere per avere ad esempio permesso di soggiorno o reddito di cittadinanza. Un supporto concreto oltre alla missione culturale. Referente del centro sarà una giovane laureata in psicologia clinica, Ylenia Di Pietro, che ha già maturato esperienze nel Cav di San Basilio. “La violenza è sfaccettata. Da quella più sottile a quella più fisica, che determina l’accesso ai Cav con urgenza. La nostra funzione è accogliere il bisogno e la richiesta di aiuto e arginare le condizioni di pericolo, e intraprendere percorsi di supporto psicologico e socialità- ha spiegato la psicologa alla adire- La cosa più importante è fare rete perché il percorso non finisce con questo servizio ma si dirama nel territorio e nei suoi servizi”. Il presidente DiSCo Lazio Alessio Pontillo ha ricordato tutti i servizi offerti per implementare il diritto allo studio e dare agli studenti più opportunità ma anche più serenità, “fondamentale per la qualità dell’apprendimento”. Come ha spiegato il Telefono Rosa, la pandemia ha aggravato le condizioni di violenza e ha incremento i problemi di convivenza, “per questo è importante dare alle cittadine la possibilità di non sentirsi più sole e abbandonate. È un segnale importante dell’amministrazione pubblica”, ha detto Pontillo.

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