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VIDEO | No alla mascherina, la ‘protesta’ di Salvini in Senato

A palazzo Madama un convegno su 'Covid19, tra informazione, scienza e diritti': "Non siamo negazionisti, né complottisti, ma..."

Pubblicato:27-07-2020 13:34
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:41

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ROMA – “Io non ce l’ho la mascherina, non me la metto”. Matteo Salvini sceglie di infrangere le regole e, nonostante i richiami di un funzionario di palazzo Madama, si rifiuta di indossare la mascherina durante un convegno nella biblioteca del Senato. L’incontro si chiama ‘Covid-19 in Italia, tra informazione scienza e diritti’ ed è organizzato dal senatore leghista Armando Siri. “Non siamo negazionisti- precisano- né complottisti, ma…”. E così scorrono gli interventi di medici (Zangrillo), costituzionalisti (Guzzetta, Cassese) e scienziati che criticano la gestione dell’emergenza da parte del governo.

Nelle prime cinque file della platea ci sono gli ospiti. Quasi tutti senza mascherina. In terza fila c’è Paolo Becchi, che in viaggio verso la capitale ha twittato: “Partito per Roma in treno, pochissimi posti da Genova ormai isolata dal mondo, per partecipare all‘ incontro di domani sul Covid. Insultato da un capotreno perché non portavo la mascherina, ho dovuto metterla per evitare una multa salata. Basta! La mascherina infilateva in culo”. Coerente con la sua battaglia, quando un funzionario lo invita a indossarla, lui si rifiuta. Sono le 13.  Un’ora dopo il funzionario torna all’attacco, nel frattempo in prima fila si è aggiunto Matteo Salvini. Questa volta Becchi cede, come lui anche altri degli ospiti presenti. Quando il funzionario rivolge lo stesso invito a Salvini, il segretario della Lega fa segno che la indosserà subito. Pochi secondi dopo, però, la cerca in tasca ma non la trova. Sorride e sussurra: “Io non ce l’ho la mascherina, non me la metto”. Poco dopo un collaboratore gliene porta una tricolore, lui la prende ma ma non la indossa.

Armando Siri, dal palco, chiosa: “Se senti che indossare la mascherina è una violenza nei tuoi confronti devi piegare la testa perché lo Stato ti punisce, ti piega con la sua forza coercitiva”..


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