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Strage Bologna, Merola: “Niente corteo, pure Bolognesi è d’accordo”

Il sindaco di Bologna conferma la decisione di non fare il corteo per i 40 anni dalla strage alla stazione: "Saremo in piazza Maggiore, dove dopo la bomba moltissimi cittadini si ritrovarono"

Pubblicato:27-07-2020 13:33
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 19:41

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BOLOGNA – E’ una scelta “dolorosa”. Ma il tradizionale corteo del 2 agosto a Bologna non si farà. E anche il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, “condivide con me la scelta”. A dirlo è il sindaco Virginio Merola, intervenuto oggi in Consiglio comunale anche per rispondere a chi, in questi giorni, “legittimamente ha chiesto di svolgere anche quest’anno” il corteo per la commemorazione della strage alla stazione di Bologna del 1980.

“In una situazione inedita, che ha stravolto la nostra esistenza per i quasi due mesi di chiusura e per le enormi conseguenze sociali ed economiche dell’emergenza sanitaria- spiega Merola in aula- ho voluto, come sindaco, adottare l’atteggiamento più prudente possibile. E l’ho fatto proprio per quello che è in gioco in questa giornata, in questo straordinario rito laico che ogni anno Bologna celebra”. Secondo il sindaco, “come istituzioni abbiamo il dovere di partire dall’atteggiamento più prudente possibile perché abbiamo il dovere di dare l’esempio”. E aggiunge: “Io per primo so che la scelta è dolorosa”.

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“40 ANNI FA TANTISSIMI CITTADINI SI RITROVARONO IN PIAZZA MAGGIORE”

Ma, spiega Merola, “ho risentito questa mattina il presidente Bolognesi che condivide con me la scelta di non fare il corteo. Lo ringrazio e ringrazio tutti i familiari”. La cerimonia in piazza Maggiore, assicura dunque il sindaco, “consentirà il massimo della partecipazione possibile in un contesto che, dal punto di vista storico, è intimamente legato alla reazione di questa città”. Perchè proprio in piazza Maggiore, 40 anni fa dopo la strage in stazione, i cittadini di Bologna “si raccolsero numerosissimi. Sono molte le foto che lo testimoniano- sottolinea il sindaco- alcune bellissime si trovano in un libro realizzato dal Comune di Bologna appena due mesi dopo la strage e che abbiamo deciso di ristampare per distribuirlo alle scuole e alle biblioteche”.

“ALLE 10.25 CI SARÀ IL FISCHIO”

Il prossimo 2 agosto, quindi, “saremo in piazza Maggiore nelle modalità previste dalle norme anti covid- ribadisce Merola- e riaffermeremo insieme la nostra ostinata richiesta di verità e giustizia”. Sempre in piazza “ascolteremo alle 10.25 il fischio che in tutti questi anni ha lacerato l’aria come la bomba lacerò vite e speranze. E mostreremo ancora una volta quello che siamo e vogliamo continuare a essere: una comunità padrona del proprio destino, non di quello degli altri. Un esempio e una speranza per il nostro Paese”. A parte l’emergenza covid, sottolinea ancora Merola, il 2020 è “un anno particolare” sia perchè si commemora il 40esimo anniversario della strage alla stazione (“La cifra è tonda”) sia perchè “si aprirà il processo sui mandanti, frutto del lavoro incessante” svolto negli anni dall’associazione dei familiari delle vittime.

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“COMUNE PARTE CIVILE NEL PROCESSO SUI MANDANTI”

In quel processo, assicura il sindaco, “il Comune sarà parte civile, come sempre avvenuto”, anche perchè “proprio adesso ci sentiamo più vicini alla verità. Stiamo capendo che nelle carte che sono emerse scorre una parte di storia oscura e non accettabile. Sono consapevole che la giustizia dopo tutti questi anni può risultare amara, ma se non si sono arresi i familiari, noi abbiamo il dover di essere al loro fianco”, conclude Merola.

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