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Rifiuti, altra inchiesta su Malagrotta: indagati in 6, tra cui Cerroni

Sequestrati 190 milioni a società E.Giovi per mancata estrazione percolato

Pubblicato:27-07-2018 13:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:25
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rogo di malagrotta
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ROMA – Una nuova inchiesta relativa alla discarica di Malagrotta. È quanto emerge dal sequestro di oltre 190 milioni alla società E.Giovi, che gestisce lo storico sito di smaltimento capitolino chiuso dall’1 ottobre 2013, disposto dal gip Costantino De Robbio su richiesta del pm, Alberto Galanti. Manlio Cerroni, patron del Colari (proprietario della discarica), consorzio attualmente commissariato per interdititva antimafia, e altre cinque persone (tra cui il suo braccio destro, Francesco Rando, e Carmelina Scaglione, attuale rappresentante legale di E. Giovi) sono indagate per traffico illecito di rifiuti e associazione a delinquere. Il gip ha disposto anche il sequestro dell’azienda E.Giovi Srl. La somma sequestrata corrisponde “al risparmio di spesa dal 2012 ad oggi per l’omessa” estrazione “del percolato nella misura della minore somma quantificata dal consulente da ritenersi comprensiva – è detto nel provvedimento – di ogni successivo reinvestimento o trasformazione e di qualsiasi vantaggio economicamente valutabile nei confronti degli indagati”.
L’indagine e’ scaturita “dagli accertamenti conseguenti alla chiusura della discarica di Malagrotta- si legge nel provvedimento del gip- in cui sono confluiti fino al primo ottobre del 2013” rifiuti e fanghi di depurazione provenienti da Roma, Vaticano, Fiumicino e Ciampino. Anche se l’impianto di smaltimento non è più in attività da quasi cinque anni “l’enorme quantità di rifiuti da essa contenuti- si legge ancora nel decreto di sequestro- richiede una attività di gestione volta ad evitare che i prodotti della trasformazione e decomposizioni dei rifiuti si disperdano nell’ambiente circostante inquinandolo. In particolare occorre provvedere alla gestione (emungitura)” dei liquidi generati dalla decomposizone dei rifiuti organici. L’estrazione del percolato ha dei costi per l’impresa che gestisce la discarica ma “secondo quanto risulta dalle indagini svolte dalla Procura tali prescrizioni non sono state rispettate e la E.Giovi srl ha fittiziamente dichiarato di avere compiuto le operazioni di emungitura per evitare di sostenere i rilevanti costi delle operazioni”. Il “profitto del reato”, costituito dai mancati costi per l’estrazione del percolato, secondo il pm, “sarebbe stato dirottato – aggiunge il gip – alle società consorzio Colari e Petromarine Italia Srl, appartenenti al medesimo gruppo di società E.Giovi, all’evidente scopo di occultare tali ricavi a chi leggesse il bilancio”.

GIP: CONSEGUENZE DEVASTANTI PER AMBIENTE

“Appare evidente che il permanere di questa situazione porterà senza ombra di dubbio all’aggravamento della situazione di illegittimità ed aumenterà esponenzialmente le conseguenze devastanti per l’ambiente circostante la discarica”. È quanto si legge nel provvedimento di sequestro di circa 190 milioni, adottato dal gip Costantino De Robbio, alla società della galassia Cerroni per la mancata estrazione del percolato dalla discarica di Malagrotta ritenuta “la causa dell’inquinamento delle falde acquifere” sottostanti il sito di smaltimento. Nell’atto del giudice viene evidenziato che “ancora oggi la società E.Giovi non ha provveduto all’adempimento delle prescrizioni e che la discarica non è gestita in modo legittimo tale da impedire il protrarsi della situazione di fuoriuscita del percolato che è conseguenza diretta dell’inquinamento dei terreni circostanti”. L’accumulo del percolato non estratto “è peraltro ormai così rilevante- si legge ancora nel provvedimento- da essere visibile dall’esterno: dopo avere riempito la camera sottostante la discarica il liquido si è infatti accumulato nel Polder mescolandosi ai rifiuti solidi e facendoli tracimare dalla sommità superiore, da cui ha cominciato a fuoriuscire liquido inquinante che si è riversato nelle strade circostanti”.

SALVINI: SEQUESTRO BENI PER 190 MLN

“I Carabinieri stanno sequestrando beni per 190 milioni di euro a persone coinvolte nella gestione della discarica di Malagrotta, indagate per ‘traffico illecito di rifiuti’. Grazie. La pacchia è finita!”. Lo scrive su twitter Matteo Salvini, ministro dell’Interno.
di Marco Tribuzzi


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