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L’Ucraina vince sei medaglie mondiali nel nuoto sincronizzato e ringrazia l’Italia per l’accoglienza

La direttrice tecnica della nazionale di sincro, Svetlana Saidova, scrive al presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, per ringraziare per l'ospitalità ricevuta a Ostia e Savona dopo lo scoppio della guerra in patria

Pubblicato:27-06-2022 19:50
Ultimo aggiornamento:27-06-2022 19:50
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atlete ucraine ostia nuoto sincronizzato (1)
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ROMA – “Thank you Italia”. Con una lettera indirizzata al presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, la direttrice tecnica della Nazionale ucraina di sincro, Svetlana Saidova, ha ringraziato la Fin per il supporto ricevuto e che ha permesso loro di poter partecipare ai Mondiali di Budapest nonostante l’invasione della Russia. “A nome mio e del nostro team, vorrei esprimere la mia profonda gratitudine per il vostro supporto, comprensione e cura – scrive la dirigente – Grazie per il tuo aiuto nell’organizzazione del nostro viaggio a Budapest e ritorno. Grazie a te, la squadra ucraina ha potuto esibirsi degnamente ai Mondiali. In un momento così difficile, è molto importante per noi sentire il sostegno delle persone che hanno a cuore il nostro futuro, in particolare te. Inoltre vorrei congratularmi con te per la degna prestazione della squadra italiana di nuoto artistico”.

La nazionale ucraina era arrivata in Italia l’8 marzo scorso: atlete e staff gialloblù avevano varcato i cancelli del Centro Federale di Ostia grazie alla fuga pianificata e coordinata dal presidente Barelli. Dopo il primo periodo di permanenza a Ostia ospiti della Federnuoto, le sincronette ucraine si sono trasferite a Savona, altra sede di allenamento della Nazionale italiana, e hanno continuato a lavorare insieme agli azzurri diventando una squadra sola.

Da Budapest, confine da superare con fiducia, a Budapest, sede dei Mondiali e di medaglie da conquistare con orgoglio e mostrare con fierezza. In tre mesi la vita delle sincronette ucraine si è rasserenata, almeno dal punto di vista sportivo è tornata alla normalità. La speranza è quella di tornare presto in patria e mostrare alla propria gente le sei medaglie vinte all’isola Margherita: due d’oro con combo e highlight e quattro d’argento con Marta Fiedina del singolo tecnico e libero e le gemelle Maryna Aleksiva e Vladyslava Aleksiva nel doppio libero e tecnico.


Un traguardo festeggiato anche con le azzurre, scambiando consigli tecnici: preziose le loro “lezioni” di spinte per la conquista della medaglia d’argento dell’Italia negli highlight.

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