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All’Olimpico tre ore di grande musica con i Pearl Jam, l’appello di Eddie: ‘Aprite i porti’

Durante lo show la cover di 'Imagine' e il messaggio a favore dei migranti

Pubblicato:27-06-2018 14:35
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:18

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ROMA – Il punto interrogativo della serata era la salute di Eddie. La voce avrebbe retto? La scaletta e più in generale, l’intera performance, avrebbe risentito di quel problema alle corde vocali che gli avevano fatto annullare le date londinesi? La risposta è stata eloquente: quello dei Pearl Jam di ieri sera allo stadio Olimpico di Roma, è stato uno show indimenticabile. Scaletta pregna di grandi successi, messaggi di pace (in italiano) e bagni di folla, per tre ore di concerto piene.

Eddie Vedder si è presentato ai 50mila della tappa romana come al suo solito: camicetta a maniche corte in pieno stile grunge, bottiglia di vino e sorriso smagliante. E’ apparso alle 9.10 circa, all’intervallo della partita Argentina-Nigeria (proiettata sui maxi-schermi nell’attesa) e ha snocciolato tutti i suoi brani più celebri: da ‘Black’ a ‘Immortality’, da ‘Even flow’ a ‘Alive’, fino a ‘Jeremy’, ‘Wishlist’, ‘Daughter’ e ‘Just breath’.

Non mancano come di consueto le cover. La chicca è una dedica speciale all’amico Roger Waters “che ama Roma” come pochi altri: l’esecuzione di ‘Comfortably numb’ è da brividi, sia dal punto di vista vocale che musicale. L’assolo di Mike McCready è degno del grande chitarrista quale è. Ma la vera nota della serata è un’altra cover, forse la più celebre: durante ‘Imagine’ di John Lennon, il frontman chiede a tutti i presenti di accendere le luci del proprio telefono. Ciò che ne esce è un effetto scenico incredibile: l’Olimpico si illumina a giorno, in un unico lungo abbraccio musicale tra la band e il suo pubblico. Al termine del brano le luci si spengono e sui maxischermi compare l’hastahg, ‘Aprite i porti’, stretto all’interno di una ciambella di salvataggio. Subito sotto l’altro hasthag, ‘#saveisnotacrime’. Chiaro riferimento alle politiche del ministro Salvini e in contrapposizione al suo ‘Chiudiamoiporti’.


Inutile dirlo, la commozione è unanime, con molta probabilità anche da parte di quelle persone che in queste settimane arricchiscono l’ormai enorme consenso del leader leghista. Il potere della musica. Il concerto si chiude con un riferimento ad un altro leader mondiale che della ‘chiusura’ ne ha fatto il suo mantra. Una grande bandiera rainbow avvolge Eddie, al centro della stessa la scritta: ‘Fucks Trump, love life’. Il messaggio è chiaro: la messa (rock) è finita e non c’è spazio per le chiusure. Andate in pace.

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