Le difficoltà che si sono presentate dal giorno successivo al terremoto, sono state superate grazie ad un grande lavoro del personale scolastico: “Dal 6 aprile 2009 affrontiamo ogni giorno un’emergenza” racconta Ottaviano. “Questa sede ha recuperato i laboratori, fondamentali per quanto riguarda il settore di enogastronomia e ospitalità alberghiera, ma continua a non avere la palazzina che ospitava più di 40 aule e quindi le classi per le loro attività teoriche sono ospitate nel Musp, modulo ad uso scolastico provvisorio, che aveva garanzia per cinque anni e siamo già al sesto. Noi lo chiamiamo modulo ad uso scolastico permanente perchè ancora non è stata neanche avviata la progettazione della riqualificazione della palazzina inagibile.”
La preside, pur non giustificando i gravi ritardi delle varie amministrazioni, in parte le assolve riconoscendo la difficoltà di trovare una soluzione in breve tempo: ”Ciò che è accaduto in questo territorio è stato di una gravità e di una pesantezza tali da avere delle difficili ricette in tasca per poter agire nel modo migliore”.
Qui la buona scuola si fa giorno per giorno, a fatica: ”Se piove apriamo gli ombrelli, se c’è il ghiaccio gettiamo il sale, se sono necessarie delle manutenzioni alle pareti di cartongesso le facciamo, in realtà questa è la bella scuola che noi non abbiamo, ma riusciamo comunque a fare buona scuola perchè probabilmente la capacità di tutta questa comunità professionale, nessuno escluso, è stata quella di fare in modo che dall’anno scolastico 2009-2010 avesse un aumento delle iscrizioni sopratutto dalle zone limitrofe e ha mantenuto costante questo trend delle iscrizioni. Perchè? Perchè facciamo tante cose”.
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