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Oltre mille studentesse e studenti da tutta Italia hanno partecipato a Palermo alle celebrazioni in occasione del XXX anniversario delle stragi di Capaci e Via D’Amelio. I giovani hanno portato con sé i 1.400 lenzuoli realizzati da più di mille istituti scolastici che hanno accolto l’appello del ministero dell’Istruzione e della Fondazione Falcone, lanciato attraverso il bando #LaMemoriaDiTutti. Nelle scorse settimane, infatti, le scuole hanno approfondito la storia delle donne e degli uomini uccisi dalla violenza mafiosa e hanno decorato i lenzuoli bianchi con illustrazioni e messaggi. “Queste ragazze e questi ragazzi ci ricordano cosa è la pedagogia della legalità- ha detto il ministro Bianchi- Quest’anno le scuole hanno portato i lenzuoli realizzati in memoria delle vittime delle mafie. L’anno prossimo vorremmo piantare nei giardini delle scuole un albero della legalità come quello che c’è a Palermo davanti alla casa del giudice Falcone. La scuola è la sfida più grossa alla mafia”.
Lo stadio Olimpico di Roma si è riempito dell’entusiasmo di 1700 bambini da tutta Italia, in occasione della Giornata dello Sport per la scuola primaria, promossa dal Dipartimento per lo Sport, il ministero dell’Istruzione e ‘Sport e salute’. Un evento interamente dedicato alla promozione dell’attività motoria e alla diffusione della cultura sportiva nella scuola primaria. Dal prossimo anno scolastico, infatti, nelle classi quinte della scuola primaria, l’educazione motoria sarà affidata a docenti appositamente formati. “Salute vuol dire che ogni bambino ha il diritto di crescere avendo fiducia in se stesso e nel proprio corpo, e questo lo fa giocando con gli altri”, ha detto il ministro Bianchi. Per Valentina Vezzali, sottosegretaria allo sport, l’introduzione del docente di educazione motoria alla primaria è “un’impresa storica che vale come un oro olimpico e forse anche di più. Questo è solo l’inizio di un percorso che faccia capire ai più giovani che lo sport è un linguaggio universale in grado di abbattere tutte le barriere- ha detto Vezzali- Un Paese più sportivo, è anche un Paese più sano”. “Una giornata memorabile- l’ha definita Vito Cozzoli, Presidente e Amministratore Delegato di ‘Sport e Salute’- lo sport non è soltanto strumento di crescita fisica ma ha un grande valore sociale”.
Il tour della doppia laurea, promosso per far conoscere ai giovani di tutta Italia la legge appena approvata dal Parlamento, approda alla Sapienza di Roma per la sua ultima tappa. Un’occasione per festeggiare l’eliminazione di un divieto che esisteva da 90 anni: quello di potersi iscrivere a due corsi di laurea contemporaneamente. “Siamo qui per far capire come funzionerà la legge ma soprattutto per spiegare come il sistema, in questo modo, sarà molto più flessibile- ha commentato la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa- Stiamo togliendo tutte le rigidità che non sono adatte ai tempi moderni. Credo che questa legge renda più interessante il sistema e libera gli spiriti individuali”. Anche per la rettrice della Sapienza, Antonella Polimeni, la doppia laurea è “un’occasione per liberare talenti e favorire una formazione multidisciplinare e contaminata”. Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha ribadito l’importanza dell’orientamento. “Dobbiamo accompagnare i ragazzi fin dalle scuole medie- ha detto Bianchi- Servono delle figure importanti, dei maestri che siano gli adulti di riferimento per i nostri studenti”. Alessandro Fusacchia, relatore della proposta di legge, ha parlato di formazione multi disciplinare. “Siamo in un’epoca in cui università, scuole, docenti e studenti dovranno ricercare un nuovo equilibrio tra sapere settoriale e conoscenza generale. Lasciate stare i mestieri, ragionate per sfide”, ha detto Fusacchia alla platea di giovani presenti in Aula Magna. Anche per il ministro dell’Innovazione tecnologica Vittorio Colao “l’ibridazione dei contenuti è fondamentale, e la legge della doppia laurea è uno degli strumenti che va in questo senso”.
Nove studenti su dieci manifestano un forte disagio psicologico a seguito della pandemia. A crescere sono soprattutto le emozioni negative tra cui la noia, la demotivazione, la solitudine l’ansia, la paura e la rabbia. Il 28% degli studenti ha dichiarato di avere disturbi alimentari, mentre il 14,5% ha avuto esperienze di autolesionismo. Il 10% ha assunto sostanze e il 12% ha abusato di alcol. Sono i dati emersi dall’indagine ‘Chiedimi come sto’; promossa dalla Rete degli studenti medi, dall’Udu (Unione degli universitari) e dal sindacato dei pensionati Spi-Cgil. La ricerca, presentata a Roma, nella Redazione di Scomodo, ha coinvolto in un solo mese 30mila studenti delle scuole superiori e universitari su tutto il territorio nazionale. “Abbiamo avviato questa indagine perché volevamo dare concretezza a una sensazione: quella che la nostra generazione non stia bene- ha detto Luca Ianniello, della Rete Studenti Medi- Siamo una generazione a cui è stato tolto tutto. E che vede il futuro negato”. Per Andrea Filippi, psichiatra, durante la pandemia il tema della salute psichica è stato sottovalutato. Ma finalmente ora non ci vergogniamo più e ci rifiutiamo di fare finta di stare bene. Questa società è strutturata su una dimensione in cui non è permesso stare male. Ma far emergere questo malessere e manifestarlo, vuol dire invece evitare che questi disturbi diventino più gravi”.
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