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Beppe Signori: “Torno a sorridere e sogno un futuro da allenatore”

L'ex attaccante presenta il libro 'Fuorigioco. Perde solo chi si arrende' e ripercorre le sue vicende giudiziarie, dall'arresto e la radiazione per calcioscommesse all'assoluzione e alla riabilitazione della Figc

Pubblicato:27-05-2022 09:19
Ultimo aggiornamento:27-05-2022 09:19

giuseppe_signori
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NAPOLI – “Il mio desiderio, come uomo, è quello di ricominciare a sorridere. Aver dato la serenità ai miei figli e a mia moglie che sono le persone che insieme a me hanno sofferto questi dieci anni da incubo“. Così Beppe Signori a margine della presentazione del suo libro ‘Fuorigioco. Perde solo chi si arrende’ (Sperling & Kupfer) nell’ambito della rassegna “I Varcautori” in svolgimento al Lido Varca d’Oro di Varcaturo (Na).

Ma, se l’ex azzurro ha già visto tornare il sorriso nei cuori dei suoi cari ha, ancora, sogni da realizzare come sportivo e cioè “quello di poter ricominciare quello che, purtroppo, ho dovuto lasciare dieci anni fa facendo il super corso di Coverciano diventando, a tutti gli effetti, un allenatore. Resta il sogno di allenare qualche squadra anche del settore giovanile“.

IL CALCIOSCOMMESSE E LA VICENDA GIUDIZIARIA

‘Fuorigioco’ è l’autobiografia di un campione passato dagli onori della cronaca sportiva, è stato il nono marcatore di sempre nella storia della Serie A, a quelli della cronaca giudiziaria con l’ombra del calcioscommesse sulle spalle e l’arresto del primo giugno 2011. Un’inchiesta che ha spinto la Figc alla successiva radiazione, era il 9 agosto. Dopo dieci anni di processi istituiti da più tribunali, Cremona, Bologna, Modena, Piacenza, l’assoluzione da tutti i capi di accusa per i reati non caduti in prescrizione, e il primo giugno 2021 la riabilitazione dalla Figc con un provvedimento di grazia emesso dal presidente Gabriele Gravina.


IL SOGNO ‘ZEMANIANO’ DI UNA SQUADRA GIOVANILE

Tornare a solcare i campi di calcio, questo l’obiettivo di Signori. Farlo, semmai, con i più piccoli perché “i settori giovanili negli ultimi anni sono stati abbandonati e, secondo me – ribadisce – questa riforma dei settori, di cui si parla da tanti anni, dovrebbe cominciare veramente quest’anno con il suo anno zero per poter dare la possibilità a tutti i ragazzi che hanno un sogno di diventare calciatori, calciatori bravi”. Ma per farlo, sottolinea l’ex attaccante di Lazio e Bologna, hanno bisogno di “avere a disposizione sia gli insegnanti giusti, sia le strutture che in Italia mancano e, soprattutto, una gran voglia di lottare e raggiungere a tutti i costi un obiettivo”.

E la futura squadra che allenerà? “Venendo da sette anni di Zeman ovviamente l’impostazione è quella, ma il bravo allenatore deve anche adattarsi ai giocatori che ha. Però lo spirito è quello: mi difendo attaccando. Sicuro”, conclude Signori.

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