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Migranti, Lamorgese: “Draghi si è fatto sentire in Europa, serve un accordo comune”

La ministra dell'Interno a Palermo ribadisce l'importanza di trovare un'intesa all'interno dell'Unione. Musumeci: "Mentre a Bruxelles si discute, in mare si muore"

Pubblicato:27-05-2021 18:53
Ultimo aggiornamento:27-05-2021 19:08

luciana lamorgese
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“Il presidente Draghi è andato a parlare in Europa. Avere messo su tavolo dell’Unione europea il problema delle migrazioni è importante, occorre far sentire la nostra voce”. Lo ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, a Palermo, dopo avere partecipato a una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura. “Credo che con l’autorevolezza del presidente del Consiglio e con le azioni poste in essere stiamo dimostrando che può esserci una migrazione sostenibile e umana, ma che nello stesso tempo deve avere delle regole”. E in vista dell’incontro di domani con le organizzazioni non governative impegnate sul fronte dei migranti, Lamorgese si è augurata che “sia una riunione concreta e fattiva, di rinnovo di collaborazione. Dalle Ong mi aspetto collaborazione, nel solco dei rapporti già avviati in precedenza, e credo che continueremo in quei termini”, ha aggiunto il capo del Viminale rispondendo alle domande dei cronisti.

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“L’INTESA CON LA TUNISIA FUNZIONA”

“Con la Tunisia abbiamo stabilito una proficua collaborazione, anche in termini di flessibilità per i rimpatri avendo voli aggiuntivi. Si tratta di un un accordo che funziona: facciamo circa ottanta rimpatri a settimana, perché la Tunisia è un Paese sicuro”. Così la ministra dell’Interno a Palermo a margine di un incontro con il governatore Nello Musumeci, parlando dell’intesa raggiunta con il Paese nordafricano su rimpatri e sostegno economico. “Si tratta di una intesa generale che prevede anche un partenariato da parte dell’Europa – ha aggiunto la titolare del Viminale – per risollevare le sorti economiche e sociali di quel Paese. Da là si parte e se i cittadini tunisini partono rischiando anche la vita è perché ritengono di non avere una esistenza dignitosa in quel paese. Noi dobbiamo fare sì che la Tunisia si risollevi economicamente”.


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“ULTIMI GIORNI TRANQUILLI, MA SERVE UN ACCORDO EUROPEO”

“Negli ultimi tempi abbiamo avuto dei giorni abbastanza tranquilli, però quello dei migranti è un problema che va gestito con l’Europa: speriamo di raggiungere presto un accordo con tutti i Paesi”. Lo ha detto la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, a Palermo, parlando del tema dei migranti che due settimane fa è stato al centro di un incontro tra la titolare del Viminale, il governatore siciliano Nello Musumeci e il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello.

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MUSUMECI: “MENTRE L’UE DISCUTE, IN MARE SI MUORE”

“L’Unione europea non sia cinica e si faccia carico della immane tragedia della migrazione nel Mediterraneo invece di girarsi dall’altra parte. Non potete lasciare da sola la Sicilia”. Non ha usato mezzi termini il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, ascoltato stamane a Bruxelles, in videoconferenza, dalla commissione Libe, presieduta da Lopez Aguilar. Nel corso del suo intervento, il governatore siciliano ha stigmatizzato il lungo tempo trascorso “affinché l’Europa trovasse una soluzione convergente”. Secondo il governatore, “la discussione e il confronto sono il lievito della buona politica, ma non si può discutere in eterno. C’è un termine entro il quale la politica deve decidere. In questa estate moriranno tante altre persone in quella maledetta rotta del Mediterraneo, soprattutto donne e bambini. È una tragedia annunciata. E magari dopo qualcuno avrà il coraggio di venire dalle nostre parti per ostentare dolore di fronte alle bare dei migranti allineate”. Musumeci ha poi ricordato come “solo una minoranza di chi approda sulle coste siciliane sia fatta da rifugiati: il resto – ha spiegato – è gente che cerca una vita migliore”. Per questo il presidente della Regione Sicilia ha esortato i vertici europei “ad aprire un confronto con i Paesi del Nordafrica, a rilanciare la politica di cooperazione economica e sociale con i Paesi africani d’origine dei migranti per impedire che tanti giovani debbano lasciare la loro terra avara andando spesso incontro alla morte”.

SASSOLI: “RIFORMARE IL REGOLAMENTO DI DUBLINO PER UNA POLITICA COMUNE”

“Il Parlamento Europeo lo aveva detto a gran voce che chi arriva in Grecia, a Malta, in Francia, in Spagna, arriva in Europa ed è l’Europa che se ne deve occupare. Il Regolamento di Dublino deve essere riformato perché abbiamo bisogno di una politica migratoria comune”. Lo ha detto David Sassoli, il presidente dell’Europarlamento, intervenendo al parlamento greco nell’ambito della sua visita ad Atene. Sassoli ha sottolineato che “l’Unione europea ha competenze e strumenti per dare risposte adeguate. Ma quando l’Ue lavora in regime di supplenza alle competenze nazionali, fa fatica. Lo vediamo anche sulla migrazione”. Per il presidente del Parlamento Ue “la democrazia non può funzionare all’unanimità. Non può funzionare perché vuol dire che non dà risposte perché blocca qualsiasi decisione e qualsiasi responsabilità”. Sassoli ha aggiunto: “La Conferenza sul Futuro dell’Europa è un’opportunità per cambiare il nostro funzionamento, per dare delle risposte ai cittadini. Una sfida senza tabù, una sfida per tutti. Perché oggi vediamo fuori dallo spazio europeo tanti che vogliono dire che sono più efficienti con i loro regimi totalitari. Dobbiamo essere all’altezza di questa sfida che ci stanno lanciando, quindi c’è bisogno che i nostri sistemi si aggiornino, che le nostre regole siano più efficaci e che anche i nostri trattati rispondano alle sfide che abbiamo di fronte”.

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