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La leghista Cavandoli eletta presidente della Commissione Affidi

La Commissione si è riunita questa mattina per la prima volta a San Macuto, a dieci mesi dalla sua istituzione per legge

Pubblicato:27-05-2021 09:52
Ultimo aggiornamento:27-05-2021 17:06

laura cavandoli imago
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ROMA – La deputata della Lega Laura Cavandoli con 24 voti è stata eletta presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori. La Commissione si è riunita questa mattina per la prima volta a San Macuto, a dieci mesi dalla sua istituzione per legge.

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La deputata Iv Lisa Noja, con 16 voti, e la senatrice M5s Barbara Guidolin, con 8 voti, sono state elette vice presidenti di Commissione. Il deputato Alessandro Battilocchio (Fi) con 16 voti e la senatrice Paola Boldrini (Pd) con 8 voti sono stati eletti segretari.


CAVANDOLI: “CONTROLLEREMO PROCEDIMENTI AFFIDI”

Aiutare le famiglie affinché non vengano private dei loro bambini. E se è proprio necessario, allora il bambino deve andare in una casa confortevole, adatta al ruolo educativo che deve avere. Dobbiamo partire, abbiamo tante competenze. Vogliamo vedere, controllare e poter far controllare tutti i procedimenti che riguardano l’allontanamento di un bambino dalla famiglia”. Questi gli obiettivi della Commissione affidi minori, come spiega all’Agenzia Dire è Laura Cavandoli, eletta presidente in mattinata. 

La commissione è nata dopo dieci mesi dalla sua istituzione per legge, “ma abbiamo scontato anche un anno di ritardo rispetto al Senato, quindi se ne parla ormai da due anni”, precisa la deputata Lega. Ora bisognerà calendarizzare l’ordine dei lavori. “Siamo una commissione d’inchiesta- avverte- non sarà dunque semplice concordare le audizioni. Il tempo è poco, noi provvederemo a vedere la situazione sul territorio perché a macchia di leopardo ci sono scandali giornalistici e inchieste giudiziarie, quindi vediamo dove bisogna fare i controlli e lì agiremo”. Come base di partenza si potrebbero utilizzare le segnalazioni giunte finora, ad esempio quelle ottenute nel 2019 con l’ex ministra della Famiglia Alessandra Locatelli. “Aveva dato una mail- ricorda- per ricevere segnalazioni di genitori che avevano la sensazione di una cattiva gestione del sistema affidi era stato fatto anche un protocollo coi Carabinieri. Ci sono state tante segnalazioni e credo che da lì dovremmo partire”, conclude Cavandoli.

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