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Diciassettenne uccisa a Caccamo, parti civili: “Prove gravi contro il fidanzato”

Ieri l'udienza davanti al gip. "Il gravissimo quadro indiziario a carico di Pietro Morreale (il fidanzato della ragazza, ndr) si è trasformato in un quadro probatorio gravissimo"

Pubblicato:27-05-2021 08:20
Ultimo aggiornamento:27-05-2021 11:05

pietro morreale facebook
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ROMA – “La morte di Roberta Siragusa è stata determinata dal gravissimo stato di choc causato dalle estese e gravissime ustioni del capo e soprattutto del tronco e degli arti superiori”. È quanto sostengono gli avvocati di parte civile Sergio Burgio e Giuseppe Canzone che citano alcuni passaggi della relazione del medico legale Alessio Asmundo che ha effettuato una perizia sul corpo della ragazza di 17 anni trovata morta il 24 gennaio a Caccamo, in provincia di Palermo. “Le modalità dell’accadimento permettono di ritenere che la morte sia arrivata dopo una fase di agonia di circa 2-5 minuti”, proseguono i legali le cui parole arrivano al termine dell’udienza davanti al gip del tribunale di Termini Imerese Angela Lo Piparo. Burgio e Canzone poi commentano così il video depositato dalla procura di Termini Imerese che immortala un uomo mentre dà fuoco al corpo della ragazza: secondo i legali il video “dimostra in modo inconfutabile che Roberta è stata uccisa al campo sportivo, caricata in auto e gettata sul dirupo vicino il monte San Calogero”. Per i due “ormai il gravissimo quadro indiziario a carico di Pietro Morreale (il fidanzato della ragazza, ndr) si è trasformato in un quadro probatorio gravissimo” e “non consente di potere formulare ipotesi investigative diverse”. Per i difensori di parte civile “è ormai più che evidente la penale responsabilità di Pietro Morreale”. 

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