
ROMA – “L’emozione e’ grande, la soddisfazione e’ grande, la responsabilità è grande. Tra stanotte e stamattina ho ricevuto messaggi e telefonate. Dai vertici del mondo dell’impresa, dell’industria, del commercio, dell’arte, della cultura e dello sport”. E mi dicono “adesso tocca a voi. Ci siamo”. Matteo Salvini gongola, dopo il risultato delle elezioni europee che ha incoronato la Lega primo partito in Italia.
L’onda verde del Carroccio si attesta al 34,33%, secondo partito il Pd al 22,69.
“Nove milioni di italiani ci hanno dato il mandato per ridiscutere le politiche europee. Gli italiani mi hanno dato mandato per ridiscutere i parametri vecchi e superati”, dice Matteo Salvini in conferenza stampa a Milano, parlando dell’arrivo “di una lettera della Commissione europa sull’economia del nostro Paese”.
“Se la lettera della Ue” dirà come in passato “fate i compiti a casa, tagliate, tagliate, tagliate…”, diremo “no, noi dobbiamo assumere”.
“Ringrazio chi mi ha attaccato e criticato e il buon Dio per la salute e non per il risultato elettorale e i tanti uomini e donne di Chiesa che nel silenzio hanno accompagnato questo cammino e conto accompagneranno i prossimi anni”, prosegue Salvini.
Salvini in piazza a Milano: “Affido l’Italia al cuore immacolato di Maria”
SALVINI A DI MAIO: NERVI SALDI E TESTA ALTA, ANDIAMO AVANTI
“Con Di Maio siamo fermi ai messaggi di ieri notte”. Pero’ dico “nervi saldi, testa alta, per quel che mi riguarda entrambi e si va avanti. Questo ci chiedono gli italiani”.
“Ho sentito il premier e ribadisco che la lealta’ della Lega al governo e al contratto non e’ mai stata in discussione”, rassicura il ministro dell’Interno.
Ora serve una “rivoluzione fiscale, la manovra di autunno la vogliamo improntare al taglio delle tasse e non chiediamo un particolare sforzo al M5s perché è già nel contratto di governo”.
“Abbiamo il cronoprogramma e sull’autonomia il testo base è pronto. Il consenso della Lega al Centro e al Sud ci dice di andare avanti”. Stesso discorso per quanto riguarda “la Tav e le altri grandi opere. Gli italiani ci danno un mandato chiaro: andate e fate”.
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