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Governo: il professor Conte rinuncia

Ha rimesso l'incarico di formare il governo a Mattarella

Pubblicato:27-05-2018 18:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:56

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ROMA – Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte rinuncia e rimette l’incarico esplorativo nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti spiega: “Il prsidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questo pomeriggio al palazzo del Quirinale il professor Giuseppe Conte, il quale sciogliendo la riserva formulata gli ha rimesso l’incarico di formare il governo conferitogli il 23 maggio scorso. Il presidente della Repubblica ha ringraziato il professor Conte per l’impegno posto nell’adempimento del suo mandato”.

CONTE: FATTO MASSIMO SFORZO, PIENA COLLABORZIONE CON LEGA E M5S

“Ho rimesso il mandato che mi era stato conferito dal Presidente della Repubblica Mattarella di formare il governo del cambiamento. Ringrazio il Presidente della Repubblica per avermi conferito il mandato il 23 maggio e ringrazio gli esponenti delle due forze politiche, Luigi Di Maio per i 5 stelle e Matteo Salvini per la Lega, per avere indicato il mio nome. Vi posso assicurare di aver profuso il massimo sforzo, la massima attenzione, per adempiere a questo compito, e vi posso confermare di averlo realizzato in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato”. Giuseppe Conte lo dice al Quirinale.


Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto al Quirinale il presidente del consiglio incaricato, Giuseppe Conte, alle 19. A far traballare il nuovo governo deciso da M5S e Lega è il nome del ministro dell’Economia Paolo Savona, che a quanto si vocifera, al Colle non piace.

Il veto sul ministro ‘no euro’, come è stato definito, ha portato il leader dei 5 Stelle e della Lega a un ultimatum: “Si chiude entro 24 ore o lasciamo perdere”, ha detto Luigi Di Maio; “Se salta tutto, ci sarà una frattura tra il popolo italiano e i palazzi”, gli fa eco Matteo Salvini.

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