REGGIO EMILIA – Massiccia presenza della società civile nell’udienza di questa mattina del processo Aemilia contro la ‘ndrangheta.
Nell’aula speciale del Tribunale di Reggio Emilia hanno assistito infatti al processo, oltre a due delegazioni di Anpi di Reggio Emilia e Istituto Cervi, anche una ventina di studenti reggiani della scuola superiore “Canossa” di Reggio Emilia.
“Attraverso questo processo si arriverà a stabilire la verità, ma soprattutto attraverso quest’aula verrà fuori nei prossimi anni una nuova Reggio Emilia”, afferma la presidente dell’Istituto Cervi, Albertina Soliani. “Con questo processo alle spalle- prosegue Soliani- la città sarà cambiata. Sono conapevole che la vecchia Reggio, con il suo territorio, sta finendo e ne sta nascendo una nuova soprattutto per la forza delle coscienze delle persone”. Conclude Soliani: “Vedo degli studenti entrare in aula: ecco la nuova Reggio”.
La presenza dell’Anpi, dice il presidente provinciale Ermete Fiaccadori, “ha un significato di impegno sulla giustizia e sulla necessità di vigilare sulla presenza delle infiltrazioni mafiose che si sono verificate”. Per il presidente dei partigiani, “bisogna capire come queste cose si siano verificate con tale forza e anche ragionare del perché non ce ne siamo accorti in tempo”. Chiude Luca Bosi, numero uno della cooperativa Boorea: “Di questo cancro mafioso dobbiamo liberarci. Ma per farlo bisogna essere testimoni presenti e conoscerlo. Auspico che la presenza di Anpi e Istituto Cervi sia un monito per tutta la cittadinanza reggiana a partecipare sempre più numerosa alle udienze, che sono un momento di formazione e cultura”.
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