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Tg Riabilitazione, edizione del 27 aprile 2022

In questa edizione si parla di: come ripristinare le funzioni del pavimento pelvico con la riabilitazione; di ictus e riabilitazione insufficiente per 1 paziente su 3; di pandemia e rapporto medico-paziente; dell’approccio multidisciplinare per i pazienti con sclerosi sistemica

Pubblicato:27-04-2022 13:45
Ultimo aggiornamento:27-04-2022 13:46

Tg Riabilitazione
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RIPRISTINARE FUNZIONI PAVIMENTO PELVICO CON RIABILITAZIONE

Le disfunzioni del pavimento pelvico comprendono un insieme di alterazioni, con una maggiore incidenza per le donne che possono portare a prolassi e incontinenza. L’indebolimento di questa struttura muscolare, come riportano studi e ricerche del settore, si ripercuote in maniera significativa sulla quotidianità della donna, determinando il verificarsi di sintomi e di disfunzioni relativi alla minzione e/o defecazione, e a volte anche con risvolti negativi nella vita sessuale. La gravidanza o il parto sono eventi che mettono a dura prova il pavimento pelvico. Ma quando il danno a queste strutture è accertato che ruolo svolge la riabilitazione? L’agenzia di stampa Dire ha intervistato Laura Di Marco, ostetrica presso l’ospedale Humanitas San Pio X e specializzata nel trattamento e riabilitazione del pavimento pelvico.

ICTUS, RIABILITAZIONE INSUFFICIENTE PER 1 PAZIENTE SU 3

Gli italiani colpiti da ictus vanno incontro a molte difficoltà nella fase di riabilitazione che segue l’evento acuto. L’89% dei pazienti dichiara di aver riscontrato miglioramenti, sia neurologici che fisici, in seguito ai trattamenti riabilitativi. Tuttavia, il 34% considera l’esperienza insufficiente e il 17% giudica scarsa la propria qualità di vita. La metà dei malati chiede inoltre più informazioni sulle terapie riabilitative e anche un rapporto più continuativo con lo specialista neurologo. Oltre il 38% inizia il recupero in una struttura sanitaria diversa rispetto a quella in cui è avvenuto il ricovero. Questi alcuni dei dati emersi dall’indagine promossa da Isa-Aii Italian Stroke Association-Associazione Italiana Ictus. “L’ictus può essere sconfitto grazie alla prevenzione, ad un intervento terapeutico tempestivo e alle cure innovative oggi disponibili- sottolinea Mauro Silvestrini, presidente Isa-Aii- In Italia riusciamo a garantire un’ottima assistenza esistono tuttavia ancora margini di miglioramento. Ci pare quindi importante proseguire in una campagna di informazione – che vede l’attore Massimo Lopez protagonista – e sensibilizzazione incentrata proprio sulla riabilitazione e la qualità della vita. Si tratta di temi finora trascurati tanto nella pratica clinica che nella comunicazione”.

PANDEMIA ALLONTANATO MEDICO-PAZIENTE, RAPPORTO VA RICUCITO

“Gli ultimi due anni, segnati dalla pandemia da Covid-19, hanno avuto certamente un impatto sulla comunicazione tra medico e paziente. Sia in senso positivo come miglioramento dell’immagine del medico-eroe sia negativo, inteso come aumento esponenziale del ricorso ai motori di ricerca per autodiagnosi. In questo scenario, la Società italiana di Ortopedia e Traumatologia (Siot) ha intrapreso un percorso finalizzato a rafforzare e, in alcuni casi ricucire, il legame medico-paziente, al quale collabora l’Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare (Apmarr Aps). “Sono aumentati i casi di fake news in ambito medico-sanitario, così come quelli in cui i pazienti hanno realizzato diagnosi fai-da-te. È stato tutto difficilissimo- dice Paolo Tranquilli Leali, presidente Siot- anche perché i medici ‘corrono’ sempre. E se da un lato è giusto cercare di recuperare le liste d’attesa che si sono allungate in questi anni di pandemia, dall’altro vale la pena riflettere sul fatto che spesso viene sacrificato il tempo dell’ascolto e della comunicazione. Per questo motivo, come Siot abbiamo deciso di affrontare la tematica della comunicazione empatica con il paziente: il medico deve ascoltare chi si rivolge a lui e deve rispondergli. Questo è il nostro compito”.


PER PAZIENTI CON SCLEROSI SISTEMICA APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE

Medici, ricercatori, pazienti e caregiver riuniti nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano per confrontarsi sulla Sclerosi Sistemica. Il focus del Convegno Nazionale, promosso dal Gruppo Italiano per la lotta alla Sclerodermia (Gils), è l’approccio olistico al paziente. Rispondere alle necessità e ai bisogni ancora insoddisfatti dei pazienti affetti da Sclerosi Sistemica, malattia autoimmune rara, è uno degli obiettivi più stringenti del Gils. “Uno degli obiettivi del Convegno- commenta Carla Garbagnati Crosti, presidente del Gils- è quello di aprire un dialogo diretto con i pazienti e i loro caregiver per comprendere quali siano concretamente gli ostacoli che ogni giorno devono affrontare. La nostra associazione nasce con la volontà di essere al fianco degli ammalati e dare loro supporto. Per questo motivo crediamo sia fondamentale potenziare la rete assistenziale su tutto il territorio nazionale, a partire dal rapporto medico-paziente, facilitando l’accesso alle cure, ai trattamenti riabilitativi, all’educazione, all’occupazione e offrendo il giusto supporto psicologico che, soprattutto in questo momento storico delicato, rimane un aspetto essenziale per il loro benessere”.

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