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Lattanzio: “Nel Recovery plan c’è un capitolo sull’infanzia, successo del Parlamento”

Previsti 4,6 miliardi di euro per gli asili nido e le scuole dell'infanzia e 1,1 miliardi per il potenziamento delle competenze quantitative, tecnologiche e linguistiche nelle scuole

Pubblicato:27-04-2021 18:51
Ultimo aggiornamento:27-04-2021 18:51

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ROMA – Nel documento finale del Recovery plan ha trovato spazio anche un capitolo sull’infanzia e l’adolescenza. Un risultato raggiunto grazie al lavoro portato avanti dal Parlamento. Un successo che rivendica Paolo Lattanzio, deputato Pd e coordinatore dell’Intergruppo Infanzia e adolescenza. Nel corso di una videointervista con la Dire, Lattanzio racconta: “Con il collega Paolo Siani e con tutti i partecipanti dell’Intergruppo avevamo raccolto già un anno fa l’allarme delle associazioni che chiedevano un decreto a favore dei bambini. Un progetto che avevamo proposto al presidente Conte e che oggi vediamo scritto su carta. Un risultato importante di come il Parlamento, con una fatica enorme evidentemente, riesca a incidere sulla società italiana. Un modo di fare politica alternativo al populismo”, sottolinea.

Nel Pnrr sono dunque citate “politiche specifiche” destinate a bambini e ragazzi. Le risorse per “gli asili nido e le materne arrivano a 4,6 miliardi” e poi c’è “un importantissimo supporto per lo sport a partire dalla scuola elementare”. E ancora: “Fondi per il contrasto alla povertà educativa e per nuove politiche scolastiche”. Secondo Lattanzio finalmente in Italia questi diritti acquisiscono “piena cittadinanza”. In 14 mesi di pandemia “i bambini hanno sofferto in maniera gigantesca”, ricorda il deputato democratico. “Prima c’è stata la chiusura in casa con il lockdown, poi le limitazioni a scuola e quindi le riaperture a macchia di leopardo”. L’infanzia è scomparsa dalla politica: “Si pensava solo a parcheggiare i bambini a casa o a tenerli lontanti dagli anziani perché portatori del virus”. L’attenzione nei loro confronti è stata “minima”, ma ora con il Recovery plan emerge un cambio di passo proprio da parte della politica. Un “successo” che è arrivato grazie al lavoro del Parlamento.

IL CAPITOLO DEDICATO ALL’INFANZIA PRESENTE NEL RECOVERY PLAN

Il numero di nuovi nati nel 2020 è stato il più basso mai registrato dall’unità d’Italia: solo 404 mila bambini, 16 mila in meno del 2019, secondo una tendenza di progressiva denatalità che si osserva a partire dalla seconda metà degli Anni ’70. Una società che invecchia è meno innovativa e meno capace di affrontare il futuro. Una nuova strategia di politiche per i giovani e per l’infanzia è cruciale per invertire il declino di fecondità e natalità.


Il PNRR dà rilievo alle politiche per i ragazzi e i bambini, delineando una serie di misure volte anche a colmare il divario rispetto al resto d’Europa. L’offerta di servizi di educazione primaria in Italia soffre di forti carenze strutturali ed è stata oggetto della Raccomandazione europea n. 2 del 2019. Questa chiede di garantire l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia e di investire per il miglioramento dei risultati scolastici e il rafforzamento delle competenze, in particolare quelle digitali.

Il Piano asili nido della Missione 4 mira ad innalzare il tasso di presa in carico dei servizi di educazione e cura per la prima infanzia prevedendo 4,6 miliardi di euro per gli asili nido e le scuole dell’infanzia. Il rapporto tra posti disponibili negli asili nido e numero di bambini di età compresa tra 0 e 2 anni oggi si colloca nel nostro Paese – con forti divari territoriali – in media al 25,5 per cento, ovvero 7,5 punti percentuali al di sotto dell’obiettivo europeo del 33 per cento e 9,6 punti percentuali al di sotto della media europea.

I fondi stanziati nel Piano asili nido consentiranno la creazione di circa 228.000 posti. Inoltre, sono stanziati fondi per l’estensione del tempo pieno scolastico e per il potenziamento delle infrastrutture sportive a scuola. In particolare, è promossa l’attività motoria nella scuola primaria anche in funzione di contrasto alla dispersione scolastica.

Un’altra linea di investimenti riguarda l’ampliamento delle competenze degli studenti e degli insegnanti, inclusi quelli della scuola primaria, e il potenziamento delle infrastrutture scolastiche. Vengono stanziati €1,1 miliardi per il potenziamento delle competenze quantitative, tecnologiche e linguistiche nelle scuole, al fine di dotare gli studenti già dalle scuole primarie di una preparazione che sviluppi le capacità digitali. Infine, 30 milioni di euro sono destinati alla diffusione di conoscenze sul cambiamento climatico e le sfide ambientali, con particolare attenzione all’ambiente scolastico.

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