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VIDEO | Coronavirus, Anm: “Nella fase 2 in metro massimo 100-120 persone a corsa”

"Stiamo provvedendo alla canalizzazione dei flussi in entrata e in uscita", ha spiegato Nicola Pascale, amministratore unico di Anm, in un'intervista all'agenzia Dire

Pubblicato:27-04-2020 15:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:13

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NAPOLI – Su ogni treno della metropolitana di Napoli potranno salire al massimo 100-120 persone ad ogni corsa. Prima dell’emergenza Covid la capienza di ogni mezzo era pari a circa 840 utenti, con 720 posti a sedere e 120 in piedi. Lo prevede il piano messo a punto Anm, azienda del trasporto pubblico del Comune di Napoli, per la fase 2. Le limitazioni saranno più forti sui bus, dove potranno essere presenti solo 20 passeggeri per ogni mezzo, mentre la capienza massima delle funicolari sarà di 40 persone. Per rispettare le norme sancite nell’ultimo Dpcm, in vigore dal 4 maggio, “sarà disciplinato l’accesso alle singole stazioni della linea 1 della metropolitana. Stiamo provvedendo alla canalizzazione dei flussi in entrata e in uscita”, ha spiegato Nicola Pascale, amministratore unico di Anm, in un’intervista all’agenzia Dire. In particolare, i passeggeri “saranno convogliati su un numero limitato di tornelli, in corrispondenza dei quali gli utenti attenderanno l’accesso”. In ogni stazione della linea 1 ci saranno due tornelli, uno per i passeggeri diretti a Garibaldi e uno per quelli diretti a Piscinola, dotati di un sistema contapersone per contingentare gli accessi. “Si potrà salire su bus, metro e funicolari – ha ricordato Pascale – soltanto indossando la mascherina ed è consigliabile l’utilizzo dei guanti. Andranno rispettate rigorosamente le indicazioni del personale di stazione e del personale viaggiante. Potremo reggere e si riuscirà a gestire la fase 2 solo e soltanto con una forte responsabilità sociale e rispettando tutti i divieti di spostamento previsti dal Dpcm”.
Per l’amministratore unico di Anm sarà possibile gestire una affluenza “stimata nell’ordine di 20-25mila persone”. Non si prevedono tagli alle corse ma un graduale potenziamento del servizio. “Al momento sono previste corse della metropolitana fino alle 20:30. Ma, sulla base dei numeri della prima settimana (4-10 maggio) valuteremo di estendere il servizio. Per i bus – ha sottolineato Pascale – stiamo lavorando a un potenziamento delle linee portanti del trasporto collettivo. Si tratta di venti linee su cui cercheremo di aumentare le frequenze. Per questo, lavoriamo anche per il reintegro in servizio di alcuni autisti interinali per cui avevamo sospeso le prestazioni.
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PASCALE (AMN): “IN FASE 2 RIPRESA PAGAMENTO STRISCE BLU”

“Nella fase 2 dell’emergenza Covid – aggiunge Pascale – per cercare di disciplinare al meglio l’utilizzo della rete stradale, bisognerà prendere rapidamente in considerazione l’ipotesi di ripristinare il controllo e il pagamento delle strisce blu”. “Se, come ci aspettiamo, il trasporto privato dovesse incrementare notevolmente nella fase 2 – spiega – si potrebbero avere anche fenomeni di congestione legati alla mancanza di disciplina della sosta. Non possiamo permetterceli”. Pascale ha ricordato che in Cina, dopo il lockdown, si è passati “da un 20% di utenza che usava il mezzo privato, a favore di un 80% che sceglieva il mezzo pubblico, a percentuali opposte. Oggi l’80% usa il mezzo privato. Questo tema – ha osservato – non attiene solo alla gestione del trasporto ma a come le persone reagiranno a questa fase cosi’ complicata e senza precedenti. La situazione andrà monitorata costantemente per ridurre al minimo gli impatti”.

“PER ANM CINQUE MILIONI DI INCASSI IN MENO OGNI MESE, AD APRILE CALO DEL 90%”

Prima dell’emergenza Covid ogni giorno circa 145mila passeggeri usavano la metropolitana per spostarsi. Con il lockdown “abbiamo trasportato circa 4mila persone al giorno”, ha spiegato l’amministratore unico di Anm. “Con questi numeri – ha affermato – è chiaro che il problema dei ricavi è estremamente significativo per Anm come per tutte le altre aziende del Tpl in Italia. Nel mese di marzo gli introiti da traffico si sono ridotti dell’83%, ad aprile siamo circa al 90%. Stime attendibili dicono che, durante l’emergenza, le aziende di trasporto di tutto il Paese hanno incassato 200 milioni di euro in meno al mese. Per Anm parliamo di circa 5 milioni in meno al mese. Sono cifre enormi”. Per far fronte a queste difficoltà “bisognerà trovare una forma di compensazione, immaginando, anche rapidamente, ulteriori misure a livello nazionale ed europeo”.


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