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Fase 2, l’appello di Berlusconi: “Stop persecuzione, riaprite le chiese”

L'ex cavaliere: "Governo ascolti la Cei"

Pubblicato:27-04-2020 13:38
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:12

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ROMA – “Mi pare irragionevole e addirittura inutilmente persecutorio mantenere il divieto alle cerimonie religiose” quindi “mi auguro che il governo recepisca l’accorato richiamo della Conferenza episcopale” e permetta ai credenti di andare a messa. Lo chiede Silvio Berlusconi, presidente di Fi.

Ecco cosa dice l’ex premier: “Non ci siamo mai opposti alle piu’ severe misure di lockdown, per quanto consapevoli del gravissimo prezzo che esse hanno comportato per il sistema produttivo ma anche per la liberta’ stessa dei cittadini. Personalmente ho sempre pensato che la drammatica situazione sanitaria giustificasse provvedimenti eccezionali, ovviamente inammissibili in circostanze ordinarie e da revocare nel piu’ breve tempo possibile”.

“Ora pero’ che il governo ritiene che vi siano le condizioni per riaprire molte attivita’ lavorative, mi pare irragionevole e addirittura inutilmente persecutorio mantenere il divieto alle cerimonie religiose. Come la vita in fabbrica o in ufficio, cosi’ anche la preghiera e la partecipazione alla messa possono svolgersi nel rigoroso rispetto delle misure di distanziamento e delle altre cautele igieniche che i responsabili sanitari vorranno indicare. E’ un grave errore sottovalutare non soltanto l’importanza della liberta’ di culto, che e’ fondamentale in uno stato liberale, ma anche la rilevanza del senso religioso di tante persone, che trovano nella partecipazione alla messa e nell’accostarsi ai sacramenti il momento piu’ importante e piu’ denso di significato della propria vita”.


Per Berlusconi “la tutela di questo diritto deve stare a cuore a tutti, credenti e non credenti. Mi auguro che il governo recepisca l’accorato richiamo della Conferenza episcopale ed anche di tanti laici e adotti al piu’ presto le misure per consentire la ripresa delle attivita’ di culto in condizioni di rigorosa sicurezza”.

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