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Al S.Alessio di Roma nuova teleriabilitazione per disabili visivi

I pazienti potranno proseguire il percorso anche durante il periodo dell’emergenza da Covid 19

Pubblicato:27-04-2020 12:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 18:12

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ROMA – “Il Sant’Alessio di Roma, ente pubblico leader in Italia nel campo della riabilitazione di bambini e adulti disabili visivi anche con altre minorazioni, ha messo a regime nuove attività a distanza per i propri pazienti che potranno dunque proseguire il percorso di conquista e mantenimento delle abilità già acquisite anche durante il periodo dell’emergenza da Covid 19“. E’ quanto fa sapere lo stesso isituto Sant’Alessio, in una nota.
“In accordo con la Regione Lazio e la Asl competente- si legge- sin dall’inizio del lockdown il Sant’Alessio ha sospeso tutte le attività in presenza a carattere riabilitativo, domiciliare, di assistenza scolastica e formative, e ha rimodulato tutti i propri servizi per garantire il rispetto delle regole e al contempo la prosecuzione delle attività”.

Il direttore generale del Sant’Alessio, Antonio Organtini, ci parla di teleriabilitazione: “In ambito riabilitativo- spiega- le attività si svolgono prevalentemente in teleconferenza, utilizzando dispositivi e app che consentono il video-intervento, in un processo cha ha mobilitato e coinvolto tutto il personale sanitario del Sant’Alessio, l’utenza e le famiglie”.

“Attualmente- si legge ancora- sono raggiunti dai servizi di teleriabilitazione 106 pazienti di cui 65 minori di età. Si tratta di un’utenza particolarmente fragile per la quale sono stati pensati servizi mirati ed integrati, in grado di offrire la migliore risposta in un momento di emergenza come quello che stiamo vivendo. Il lavoro preparatorio è stato particolarmente faticoso, proprio in considerazione delle peculiari necessità delle persone con disabilità visiva. Per ciascun utente è stato riesaminato il programma riabilitativo e sono stati definiti micro-obiettivi da raggiungere durante il periodo emergenziale. È stato poi necessario avviare un lavoro preliminare con le famiglie dei minori e degli adulti con minorazioni cognitive, in modo da comprenderne i bisogni ed elaborare una pianificazione realmente efficace”.


(DIRE) Roma, 27 apr. – “Anche l’uso delle tecnologie per la teleriabilitazione- aggiunge Organtini- ha richiesto un impegno del tutto straordinario degli specialisti del Sant’Alessio che hanno dovuto svolgere programmi di tutoraggio a distanza per creare account dedicati, spiegare l’uso delle app e quindi consentire l’avvio dell’intervento. Nel caso di minori, poi, si è dovuto riorganizzare il lavoro anche in considerazione degli impegni scolastici, in modo da non creare sovrapposizioni e stress.
L’intervento a distanza ha quindi mobilitato tutto il team medico e sanitario del Centro, in collaborazione con le figure specialistiche”.

“Agli utenti- precisa Organtini- vengono somministrati interventi teleriabilitativi di: neuropsichiatria infantile; riabilitazione ortottica; logopedia; riabilitazione neuromotoria; riabllitazione neuropsicomotoria; terapia occupazionale; intervento educativo tiflologico, tifloinformatico, di orientamento e mobilità, attività percettivo manuali, braille; musicoterapia; sostegno psicologico. Gli interventi si svolgono face-to-face, con soggetti più autonomi, o con il supporto di un membro della famiglia che funge da facilitatore per garantire il buon esito della terapia, anche in equipe con l’impiego contemporaneo di più figure specialistiche del Sant’Alessio. Al lavoro preparatorio partecipano anche le figure di coordinamento del Centro e l’assistente sociale. Naturalmente il lavoro non si limita all’intervento sanitario vero e proprio ma riguarda anche l’organizzazione e la condivisione delle informazioni in equipe che si tengono più frequentemente dell’ordinario, proprio per garantire il lavoro sinergico e migliorare le strategie.

“Per il Sant’Alessio- conclude Organtini- la rimodulazione delle attività rappresenta non solo una sfida ma anche un’opportunità di sperimentare nuovi campi di intervento. Il senso del tatto, e quindi il contatto, per chi ha una disabilità visiva, è certamente fondamentale ma la teleriabilitazione è utile, ad esempio, per creare un’alleanza con le famiglie e favorire i processi di autonomia dei ragazzi disabili visivi”.

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