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A Trieste gli atleti africani devono stare fuori dalla maratona, scoppia la polemica: “Apartheid”

Atleti africani esclusi dal Trieste Running Festival del 3-5 maggio per "impedirne sfruttamento". Ma esplode la polemica. Condanna anche da Giorgetti: "Problema esiste ma non si risolve così"

Pubblicato:27-04-2019 10:07
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:24
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ROMA – Una maratona senza atleti africani. Così nasce, nella testa degli organizzatori, la mezza maratona Trieste Running Festival in programma dal 3 al 5 maggio a Trieste. Motivo? Fabio Carini, presidente della società organizzatrice Apd Miramar, ha spiegato ieri in conferenza stampa che le ragioni di questa decisione sarebbe legate alla volontà di porre fine al “mercimonio” degli atleti più forti, quindi “atleti africani di altissimo valore che vengono semplicemente sfruttati”.  Insomma, “troppo comodo prendere i più forti, approfittando di un manager che li sfrutta”, ha aggiunto Carini. Più corrette, invece, mettere al primo posto il valore dell’atleta e lo sport.

Una spiegazione che fila, quella di Carini, destinata però a diventare ininfluente per il vespaio di polemiche che quella che di fatto è un’esclusione bella e buona suscita. L’annuncio, poi, è stato fatto in una conferenza stampa in cui al fianco di Carini c’erano diversi esponenti leghisti, dal governatore Massimiliano Fedriga, fedelissimo di Matteo Salvini, all’assessore alla sicurezza Pierpaolo Roberti, già segretario provinciale della Lega. E insieme a loro il sindaco forzista di Trieste, Roberto Di Piazza, diventato ‘famoso’ per aver gettato nel cassonetto le coperte di un clochard ed essersene vantato su Facebook.

La notizia, uscita oggi sui quotidiani locali, ci ha messo un attimo a rimbalzare sui nazionali e la polemica è esplosa.


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FRATOIANNI: SENZA VERGOGNA, COME L’AMERICA DELL’APARTHEID

“Senza vergogna. Se non lo avessi letto stamani sui giornali del Friuli Venezia Giulia stenterei a crederci. Ad una maratona a Trieste non verranno ingaggiati atleti di origine africana. Succede non nel Mississipi degli anni ‘50 bensì nel 2019 in una città capitale della cultura mitteleuropea, Trieste.” Lo afferma Nicola Fratoianni de La Sinistra.

“Si dice “lo facciamo perchè gli atleti neri sono stati oggetto di sfruttamento negli anni passati”. Nobile intento, ma vorremmo sapere allora – prosegue il leader di SI – quali denunce siano state fatte in passato dagli organizzatori verso le autorità sportive e quelle giudiziarie, per episodi simili. Altrimenti è solo caciara”.

“Ci auguriamo che al più presto il governo risponda all’interrogazione che presenteremo nei prossimi giorni in Parlamento. Nell’attesa ci auguriamo – conclude Fratoianni – che le autorità sportive nazionali ed internazionali dicano la loro ed agiscano, anche perchè è evidente che questa scelta va contro ogni regola, valori e codice etico del mondo dello sport. Oltre che contro il buonsenso”.

GIORGETTI: SBAGLIATO ESCLUDERE ATLETI AFRICANI MA STOP A SCAFISTI DELLO SPORT

“Sbagliato escludere gli atleti africani. Non è così che si risolvono i problemi. Ma attenzione perché il malessere esploso a Trieste nasconde l’ennesimo sfruttamento, quelli che chiamo gli scafisti dello sport. Aprirò subito un’indagine interna per quanto riguarda le mie competenze. Ascolterò tutte le parti in causa per fare chiarezza” Così Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza con delega allo sport sulle polemiche scoppiate per il Trieste Running Festival, la manifestazione podistica che si terrà in città dal 3 al 5 maggio.

ZINGARETTI: LA LEGA LASCI IN PACE LO SPORT

“Sento parlare di “scafisti dello sport”. Non pensavo che saremmo arrivati a tanto. La Lega e i suoi rappresentanti del Governo lascino in pace il mondo dello sport, lo tengano fuori dalla propaganda”. Così il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti a margine di un’iniziativa a sostegno del sindaco di Civitavecchia.

MAGI CHIAMA FIDAL E CONI: COSA DICONO?

“Il 27 aprile del 1994, esattamente 25 anni fa, si svolsero per la prima volta nella storia del Sudafrica elezioni libere e aperte a tutta la popolazione. Segnavano la fine dell’apartheid. Non avremmo mai pensato che, esattamente 25 anni dopo, una nuova ma altrettanto odiosa forma di ‘apartheid’ si potesse ripresentare in Italia, nel civile Friuli Venezia Giulia. È qui che il Trieste Running Festival, a dire degli organizzatori, quest’anno escluderà gli atleti africani dalle 3 maratone proposte”, lo scrive in una nota Riccardo Magi, deputato radicale di +Europa.

“Se, come sostengono gli organizzatori, le motivazioni sono quelle di tutela degli atleti dallo sfruttamento, sicuramente si sarebbero potute trovare altre soluzioni, anziché sbandierare l’esclusione generalizzata per gli atleti africani”, continua. “Poiché la gara è inserita nei calendari della Fidal, la Federazione Italiana di Atletica Leggera che, da statuto, si ispira ‘al principio di democrazia e di partecipazione di chiunque in condizioni d’uguaglianza e di pari opportunità’, vorremo sapere cosa pensano la Fidal e il Coni di questa decisione di organizzare una ‘mezza maratona per soli bianchi’. Siamo messi molto peggio di quel che sembra, e l’attenzione verso questi episodi deve rimanere alta se non vogliamo risvegliarci in un paese che non riconosciamo più”, conclude Magi.

FATOU BORO LO (EUROPA VERDE): DISCRIMINAZIONE GRAVISSIMA

“Dopo l’apartheid giudiziaria introdotta dall’allora ministro Minniti, un grado di giudizio in meno per i richiedenti asilo, e dopo l’apartheid sulla cittadinanza introdotta da Salvini, i nuovi italiani saranno revocabili, arriva l’apartheid sportiva del Trieste Run Festival dal quale sarebbero stati esclusi gli atleti africani”. Lo dichiara Fatou Boro Lo, candidata per Europa Verde alle Europee nella circoscrizione Nord Est, commentando le notizie di stampa riguardo alla manifestazione sportiva triestina.

“Come candidata al Parlamento europeo nel Nord-Est e cittadina italiana di origine straniera – aggiunge Fatou Boro Lo – denuncio con forza questa gravissima discriminazione e mi mobiliterò per contrastarla con ogni mezzo consentito dallo stato di diritto. Chiedo agli organizzatori prima e poi alle istituzioni nazionali, regionali e locali di prendere subito una posizione netta e riportare questa meravigliosa manifestazione alla bellezza dello sport che è socialità, incontro di culture, promozione dei valori di fratellanza universale”.

PUGLISI: NON È LA VECCHIA JOHANNESBURG, PROVVEDIMENTO DEGNO DELL’APARTHEID

“Trieste non è la vecchia Johannesburg dell’apartheid: l’esclusione degli atleti africani dalla maratona triestina è grave e assurda e gli sponsor istituzionali devono immediatamente prendere le distanze e ritirarsi dall’evento sportivo, senza se e senza ma. Il rifiuto di accettare atleti africani ci riporta all’amara constatazione che il problema del razzismo nello sport persiste ancora oggi, e non solo tra estremisti da tifoseria. Se Carini è a conoscenza di fenomeni di sfruttamento da parte di manager corrotti, faccia nomi e cognomi, e denunci le violazioni alla magistratura e alla giustizia sportiva. Su questo saremmo dalla sua parte. Non si risolve nulla con provvedimenti degni di un regime segregazionista e razzista”. Lo dichiara in una nota la candidata alle europee per il Partito Democratico nella circoscrizione Nord Est, Francesca Puglisi.

“Abbiamo perso i valori primari dei quali lo sport è stato grande divulgatore che sono quelli dell’antirazzismo, della sana competizione e del rispetto. Bisogna con tutti i mezzi ammonire e fermare comportamenti xenofobi pericolosi e profondamente diseducativi”.

SERRACCHIANI: ESCLUSIONE AFRICANI HA SAPORE RAZZISTA

“Gli atleti africani esclusi dalla mezza maratona di Trieste sono un altro triste, preoccupante segno di arretramento della civiltà, che questa città davvero non si merita”, scrive su Facebook la deputata del Pd Debora Serracchiani, commentando il caso del Running Festival di Trieste.

“L’Amministrazione regionale e comunale schierate al completo con l’organizzatore – continua la deputata dem – non difendano l’indifendibile: è stato fatto un brutto passo falso, ne prendano atto e lo correggano, rimediando in qualche modo anche al danno d’immagine. Soprattutto non tentino di giustificare o spiegare, che fanno solo più danno: non c’è niente di peggio che nascondersi dietro questioni di etica per scusare scelte che hanno connotazioni ed effetti discriminatori e indubbio sapore razzista. Ci sono irregolarità? Gli organizzatori che ne sono a conoscenza denuncino con atti formali gli sfruttamenti. Facciano esposti, sollevino il problema nella sedi competenti. Ma non vadano a raccontare che tengono fuori gli africani per bontà d’animo. E non ci provino a dire che il Pd specula, perché – conclude la parlamentare – abbiamo raccolto un’indignazione diffusa che non si può ignorare”.

FORNARO: VERGOGNA INTERNAZIONALE, GOVERNO INTERVENGA

“La decisione di escludere gli atleti di colore dalla maratona della Trieste Run Festival è una macchia per l’Italia nel mondo. Il Governo intervenga subito per bloccare questa autentica vergogna internazionale. Lo sport è sempre stato uno strumento di incontro tra atleti di tutto il mondo, un momento di integrazione e di uguaglianza e deve continuare a svolgere questo fondamentale ruolo sociale”. Lo scrive in una nota il capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, Federico Fornaro.

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