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Cultura, Capone: “Nuovo bando per film in Puglia”

BARI - Approvato il bando per l'attivazione dell'Apulia Film Fund, il fondo

Pubblicato:27-04-2016 14:50
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:38

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capone-BARI – Approvato il bando per l’attivazione dell’Apulia Film Fund, il fondo regionale destinato alle imprese di produzione di opere audiovisive che ‘girano’ in Puglia.  Ad annunciarlo l’assessore regionale all’Industria turistica e culturale Loredana Capone.
“Dopo il Progetto Memoria, il Regional Film Fund e il bando dedicato alla promozione delle opere cinematografiche prodotte in Puglia – ha detto l’assessore regionale – la Regione Puglia completa la serie di strumenti a disposizione di Apulia Film Commission per l’attuazione delle politiche di sostegno al settore dell’audiovisivo. Il mondo della produzione, nazionale e internazionale, aspettava con ansia questa notizia che conferma la Puglia tra le Regioni Europee con il sistema di supporto alle imprese più efficace e completo”.
Tre milioni di euro, è questa la dotazione finanziaria complessiva, il doppio rispetto al milione 400mila euro stanziato nel 2015, prevista per il nuovo avviso pubblico approvato, lo scorso 22 aprile, in sede di Giunta regionale.
L’obiettivo del bando è sostenere le imprese del settore cinematografico al fine di consolidare la produzione e la programmazione diversificando e ampliando la qualità delle produzioni e, allo stesso tempo, valorizzando le location pugliesi.
Il nuovo bando – ha aggiunto – risponde alle trasformazioni in atto nell’industria cinematografica e dell’audiovisivo, aprendosi ai nuovi format, alla fiction, alle serie televisive ma senza perdere di vista l’elemento che più di tutti ha decretato il successo della Puglia come “Regione del Cinema” e cioè la valorizzazione delle location. Puntare sulla valorizzazione delle location significa puntare sull’identità stessa della regione.  Un valore  che chiama in causa tutti i pugliesi come custodi di questo prezioso patrimonio. Il cinema, al di là dei sui importanti aspetti economici, occupazionali e promozionali, sa come farci amare questo patrimonio”.

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