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Il cane Boris entra al nido, per lui carezze e un coro di “Bau bau”

BOLOGNA - "Bau, bau". I bimbi del nido

Pubblicato:27-04-2016 11:32
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:38

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BOLOGNA – “Bau, bau”. I bimbi del nido Graziella Fava salutano a modo loro Boris. E’ il primo cane ad entrare in un asilo pubblico di Bologna e l’accoglienza è stata delle migliori. Carezze, timidi tentativi di approccio, grandi sorrisi per questo golden retriver, che per oltre mezz’ora, accompagnato dalla sua padrona-conduttrice, si è offerto docile e paziente alle goffe dimostrazioni di affetto di ‘coccinelle’ e ‘leprotti’. Il Fava è il primo nido comunale di Bologna a proporre ai bambini (medi e grandi) un progetto di pet education‘. Un’idea nata ‘dal basso’ con l’accordo di educatrici e genitori (tutti d’accordo, altrimenti non se ne sarebbe fatto nulla), che hanno deciso di partecipare al bando “Qualifichiamo insieme la nostra scuola”, ottenendo il contributo economico necessario all’avvio del percorso.

boris_nidoOltre ad ampliare il progetto avviato lo scorso anno centrato sull’educazione all’aperto, con il coinvolgimento diretto delle famiglie per l’allestimento di angoli del giardino con la collaborazione di associazioni o enti del territorio esperti in materia (Fondazione Villa Ghigi), l’obiettivo era introdurre un ulteriore elemento innovativo. Così è arrivato Boris. “Abbiamo inserito questo progetto nell’ambito di uno già avviato sull’educazione all’aperto, per il quale le educatrici fanno formazione da due anni”, spiega la pedagogista Sara Di Fabrizio. “A Modena percorsi del genere sono già diffusi nei nidi, per cui le educatrici si sono proposte per sperimentarlo anche da noi. Peraltro, le linee guida del Comune già prevedono l’approccio agli animali domestici”, aggiunge.


Pillati-Boris“Il bambino si approccia a questo tipo di esperienze con i cinque sensi e si identifica con l’animale in maniera immediata. Impara ad ascoltare, aspettare il proprio turno a capire le sue esigenze. In più, sentendosi capace di fare, sviluppa la propria autostima“, spiega Di Fabrizio. “E’ un progetto straordinario, soprattutto perchè nasce da una sensibilità interna e si riesce a dare voce a chi vive dentro al nido, operatori e famiglie. E’ possibile che questa esperienza possa far nascere interesse in altre strutture, che possono replicarla se si integra nei progetti che hanno già avviato. Di certo, non sono cose che possono essere imposte dall’alto”, commenta l’assessore comunale alla Scuola, Marilena Pillati. “Dietro a queste esperienze c’è una grande professionalità e passione. Agli operatori va un plauso totale e un grazie alle famiglie. Mettere a disposizione degli altri questo progetto è un modo per costruire una qualità diffusa”, conclude, ricordando che in totale sono 117 i progetti di collaborazione Comune-genitori-associazioni arrivati dai nidi e dalle scuole d’infanzia di tutta la città.

di Vania Vorcelli, giornalista professionista

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