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Centri Padre Pio tra i migliori in robotica grazie agli esoscheletri

Struttura San Giovanni Rotondo scelta come presidio neurotuta Molii

Pubblicato:27-03-2019 13:02
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:17
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ROMA – La fondazione “Centri Padre Pio” è stata scelta come centro di riferimento italiano per la Tuta Mollii, il dispositivo medico che permette il rilassamento dei muscoli spastici e promuove al tempo stesso il recupero delle funzioni motorie. L’azienda svedese Inerventions AB proprietaria del brevetto, ha infatti comunicato che lascerà ai centri di riabilitazione, in comodato d’uso per un anno, 10 tute e 3 unità di controllo.

Un risultato straordinario, che permetterà ai pazienti di valutare meglio i benefici potenziali della neurotuta, grazie ad un periodo di prova esteso. “I nostri operatori verranno formati per 3 giorni, dopo la consegna delle tute prevista per il 2 aprile. Gli Angeli di Padre Pio a San Giovanni Rotondo sono un’eccellenza nel panorama europeo – spiega Alberto Nicolini, titolare dell’azienda di distribuzione della neurotuta – sin dalle prime prove che abbiamo svolto nel centro, abbiamo riconosciuto l’altissimo livello dei medici e degli operatori. Inoltre, è emersa una attenzione speciale per il paziente, sul quale si focalizzano costantemente tutte le attenzioni nei percorsi assistenziali. Il rapporto umano dei fisioterapisti e degli assistenti è davvero spiccato. Per questo non abbiamo avuto dubbi sulla scelta del presidio di riferimento in Italia dei nostri dispositivi”.

“La neurotuta – aggiunge Nicolini – a volte può essere l’unico strumento a disposizione, ma dà il meglio quando il suo utilizzo è combinato con attrezzature robotiche avanzate, come il Lokomat. Questa sinergia è essenziale per il raggiungimento di risultati migliori. A San Giovanni tutto questo è possibile”.


I numeri della robotica nella struttura di eccellenza sono elevati: nell’utilizzo dell’esoscheletro Ekso, del Lokomat, di Armeo Power e ReWalk si superano le 20mila ore. Complessivamente, sono stati mossi oltre un milione di passi grazie ai robot. La Fondazione ha partecipato a studi finalizzati alla comprensione degli effetti dell’utilizzo degli esoscheletri in determinate condizioni. È il caso di due lavori pubblicati, rispettivamente nel 2016 e nel 2018, sui cambiamenti nella qualità della vita di 8 pazienti con lesione midollare (lo studio si è completato con un miglioramento di tutte le scale di valutazione). E, recentemente, nell’importante lavoro che ha coinvolto diversi centri italiani.

A sottoporsi alla ricerca, 48 pazienti subacuti con difficoltà di deambulazione, che hanno effettuato trattamenti riabilitativi assistiti dal robot per tre o cinque settimane. In tutti i casi è stato registrato un significativo miglioramento dei parametri di riferimento: i pazienti hanno mostrato un incremento della velocità di deambulazione.

di Alba Di Palo

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