ROMA – Vasi, ciotole, anfore, oliere, ampolle e balsamari di origine etrusca e romana, perfettamente integri, risalenti al VII e III secolo a.C: sono alcuni tra i reperti trovati in casa di una donna, a Trevignano Romano. Tutti trafugati. Non solo. Nella sua villa, la donna custodiva anche un capitello architettonico di età romana imperiale e una lastra funebre del XV secolo trasformata in tavolo posizionato nella veranda della villa.
Grazie al supporto specialistico della Soprintendenza di Roma, è emerso che la lastra era stata rubata dalla chiesa San Simeone Profeta di Roma, luogo sacro sconsacrato e distrutto nella prima metà del ‘900.
Ad intervenire sono stati i Carabinieri della Stazione di Trevignano Romano, con il supporto del Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale. La donna è stata denunciata a piede libero per ricettazione ed impossessamento illecito di opere storiche appartenenti allo Stato.
I reperti, il cui valore complessivo è stato quantificato in 250.000 euro, sono stati affidati al Museo storico di Trevignano Romano.
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