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Russia, torna la guerra fredda. Ma la destra italiana sta con Putin

In Europa tornano a soffiare venti da guerra fredda, ma l'instabilità italiana e la posizione filo Putin della destra di Salvini e Meloni irrita gli alleati

Pubblicato:27-03-2018 12:12
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:41

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ROMA – “Inaccettabile”. E’ una vera e propria levata di scudi ‘filo-Putin’ la reazione che Lega e Fratelli d’Italia hanno messo in campo ieri, a seguito dell’espulsione di due diplomatici russi dal nostro paese per il caso Skripal, l’ex spia russa uccisa con gas nervino in Inghilterra.

UNA NUOVA GUERRA FREDDA

Il caso- che secondo gli investigatori potrebbe essere solo la punta dell’iceberg- ha riacceso una vera e propria guerra diplomatica tra il Cremlino e la Nato. L’offensiva di ieri, stando a quanto riportano i maggiori media europei, è stata concordata direttamente da Theresa May, Angela Merkel ed Emmanuel Macron.

A spingere per la linea dura è la premier britannica, convinta che la Russia “stia violando apertamente tutti i trattati internazionali”, ma i paesi del patto atlantico si sono dimostrati subito solidali con Londra, con Parigi e Berlino che si sono dette disponibili anche ad un inasprimento delle sanzioni contro Mosca.


Su questo punto, però, sarebbe arrivato lo stop di Paolo Gentiloni. La timidezza dell’Italia avrebbe destato non poca irritazione tra gli alleati, convinti che- nell’attuale fase di incertezza politica che attraversa il paese- le posizioni filo russe di alcuni partiti candidati a formare un governo possano essere un problema per tutto il blocco Nato.

IL PARTITO FILO-PUTIN

Movimento 5 Stelle, Lega e Fratelli d’Italia: sono questi i partiti che, nel nostro paese, non hanno mai nascosto la propria simpatia per Putin e la contrarietà alle sanzioni alla Russia. Queste, concordate dagli alleati Nato dopo la guerra in Ucraina e l’annessione unilaterale della Crimea alla Federazione Russa, per i ‘filo-Putiniani’ nostrani sarebbero causa di un ingente danno economico per il nostro paese.

Ma se il Movimento 5 Stelle ha scelto un più prudente silenzio, la risposta della destra non si è fatta attendere: “Isolare e boicottare la Russia, rinnovare le sanzioni economiche ed espellerne i diplomatici non risolve i problemi, anzi li aggrava“, tuona Matteo Salvini.

“Sanzioni e manette? Preferisco il dialogo. Voglio un governo che lavori per un futuro di pace, crescita e sicurezza, chiedo troppo?”, aggiunge il leader della Lega.

Subito gli fa eco Giorgia Meloni: “Inaccettabile che un Governo dimissionario decida di espellere due funzionari dell’ambasciata russa”.

Secondo la leader di Fratelli d’Italia questi “sono gli ultimi colpi di coda di un governo asservito alla volontà di Stati esteri che per fortuna sarà messo presto nelle condizioni di non nuocere più gli interessi nazionali italiani”.

Adesso, gli occhi sono puntati sul Quirinale: dopo i casi ‘Russiagate’ e ‘Cambridge Analitica’ sulle interferenze russe nella formazione di governi occidentali, alle cancellerie europee non resta che attendere che Mattarella dia il via libera a un nuovo esecutivo per testare l’affidabilità di Roma.

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