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Tela del Guercino rubata a Modena, uno degli arrestati viveva in città

La tela è stata ritrovata a Casablanca: tre dei quattro arrestati stavano cercando di venderla a un noto collezionista marocchino

Pubblicato:27-03-2017 13:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:03

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MODENA – E’ passato da Modena uno dei quattro arrestati per il quadro del Guercino rubato nell’agosto 2014 dalla chiesa di San Vincenzo, nel centro storico della stessa città della Ghirlandina. Stando ad alcuni sviluppi degli inquirenti, una delle quattro persone fermate ha abitato a Modena e dintorni per un po’: si tratta di un 35enne, censito nel territorio durante alcuni controlli nell’area tra Modena e Bologna. Intanto, le indagini restano complesse e la Procura di Modena sta lavorando per chiedere una rogatoria internazionale ad hoc al Marocco. In sostanza, come prevede il diritto internazionale, non esiste un obbligo per uno Stato estero di consegnare un bene di interesse artistico-culturale tranne nel caso in cui il bene medesimo sia stato sottratto nell’ambito di un conflitto bellico, circostanza quindi estranea al caso del Guercino. “Partiamo da questa norma di diritto internazionale che non ci aiuta. Non dico che non riavremo indietro il Guercino, stiamo lavorando e siamo prossimi a richiedere una rogatoria internazionale allo Stato marocchino. Se si fosse trattato di uno Stato europeo sarebbe stato molto più semplice”, conferma il procuratore capo di Modena Lucia Musti oggi.

Visto che si tratta del Marocco, dunque, non si può far ricorso ai canali europei dei quali ci si serve in ambito investigativo come Eurojust, l’Unità di cooperazione giudiziaria dell’Unione europea, rivelatosi già utile per diverse inchieste. In ogni caso, le indagini rimangono complesse e nel caso gli inquirenti chiederanno una mediazione diplomatica al ministero dei Beni culturali per cercare di procedere più spediti. Tornando ai fermati, l’ultimo arresto in ordine di tempo per il furto della tela “Madonna coi Santi Evangelista e Gregorio Taumaturgo” era scattato a metà febbraio a Settat, a un centinaio di chilometri da Casablanca (dove l’opera è stata ritrovata). Gli altri tre arrestati (in flagranza di reato mentre stavano cercando di vendere la tela a un ricco collezionista di Casablanca) sono stati interrogati dalla Polizia del distretto di Hay Hassani, quartiere popolare di Casablanca. Si cercherebbe anche una quinta persona, che si desume sia stato il basista del furto.

di Luca Donigaglia, giornalista professionista


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