NEWS:

La pizza candidata come patrimonio Unesco, verso tutela di un business da 10 miliardi

Festeggiata da Napoli alla Capitale, con un'intera giornata di

Pubblicato:27-03-2015 08:51
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:13

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

pizzaFesteggiata da Napoli alla Capitale, con un’intera giornata di mobilitazione, la commissione italiana Unesco a Roma ha candidato la pizza napoletana, o meglio “l’Arte dei Pizzaiuoli napoletani”, nella ‘Lista del patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. In pratica il passo precedente alla decisione finale della stessa Unesco.

“Con il riconoscimento della pizza come patrimonio dell’Unesco si tutela un business che solo in Italia ha raggiunto i 10 miliardi di euro, nelle circa 63mila pizzerie e locali per l’asporto, taglio e trasporto a domicilio dove lavorano complessivamente oltre 150mila persone” ha commentato  la Coldiretti.

“Ogni giorno solo in Italia si sfornano circa 5 milioni di pizze per un totale di un miliardo e mezzo all’anno anche se- sottolinea la Coldiretti- i maggiori ‘mangiatori’ sono diventati gli Stati Uniti che fanno registrare il record mondiale dei consumi con una media di 13 chili per persona all’anno, quasi il doppio di quella degli italiani che si collocano al secondo posto con una media di 7,6 chili a testa”.


Con la decisione della Commissione italiana Unesco di candidare l’Arte dei pizzaiuoli napoletani inizia un negoziato internazionale che coinvolgera’ 163 Stati con valutatori indipendenti che saranno chiamati ad esaminarla per decidere entro il 15 novembre 2016 se iscriverla nella lista Unesco del patrimonio culturale immateriale dell’umanità.

“Ora l’impegno si sposta a livello internazionale per difendere e tutelare un prodotto simbolo dell’identità nazionale conosciuto in tutto il mondo- ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo- Quando un prodotto diventa globalizzato il rischio è che se ne perda l’origine ed è proprio il caso dell’arte della pizza”.

L’arte della pizza sarebbe il settimo ‘tesoro’ italiano ad essere iscritto nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, che comprende a livello mondiale 348 elementi iscritti. L’elenco tricolore comprende anche l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014).

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it