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Emergenza coronavirus: Salvini in difesa, Conte ha gli anticorpi

L'editoriale di Nico Perrone per Dire Oggi

Pubblicato:27-02-2020 16:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 17:04

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ROMA – Ma quale “Avanti tutta”, quella di Matteo Salvini è una vera e propria marcia indietro, pure di corsa. All’inizio dell’emergenza coronavirus, infatti, il leader della Lega aveva attaccato il Governo e soprattutto il presidente Conte per non aver messo in atto drastiche misure, chiudendo tutti e tutto entro i confini nazionali. E per stargli dietro, forse sbagliando, dentro il Governo erano andati giù pesante con le restrizioni e con le sovraesposizioni televisive per informare, generando invece più allarme. Oggi la comunicazione governativa sembra aggiustare il tiro, mettendo in primo piano le guarigioni e non più i contagiati.

In questa situazione Salvini si sta giocando il tutto per tutto per far cadere Conte e il suo Governo. Ha chiamato i giornalisti per dire che è pronto al sacrificio, ad entrare in un esecutivo con dentro tutti basta che tra otto mesi si arrivi alle elezioni anticipate. Subito dopo è salito al Quirinale dal presidente della Repubblica. Una mossa che alcuni vedono anche come il tentativo di sterilizzare l’attivismo del suo braccio destro, Giancarlo Giorgetti, che con Matteo Renzi, leader di Italia Viva, sta da tempo lavorando ai fianchi la maggioranza. La proposta di Salvini è stata bocciata da tutti nell’arco di qualche minuto. Il Governo va avanti. Anzi, in queste ore sembra aver sviluppato anticorpi resistenti a qualsiasi attacco.

Perché Salvini è stato costretto a far dietro front? La risposta arriva dai suoi territori, Lombardia e Veneto, motori dell’economia italiana in stallo per il virus. Sono proprio le dure proteste di chi vuole e deve lavorare che stanno demolendo i divieti e le chiusure, tanto che il Governatore del Veneto ora li vuole annullare. In questa schizofrenia la maggioranza e il Governo gongolano e stanno a guardare sulla riva… Tuttavia, anche per la maggioranza e il Governo il momento è carico di incognite. Bisogna al più presto intervenire a sostegno della ripresa economica, recuperando i già ingenti danni. Non solo, nelle stanze di Palazzo Chigi si ragiona anche su altri scenari politici virulenti.


Nel M5S, sotto traccia, continua la guerra senza esclusione di colpi tra quanti vogliono rafforzare l’alleanza col Pd, per proseguire a governare e per correre insieme nelle regioni che votano a maggio. E chi, altro scenario, si aspetta a breve il ritorno di Alessandro Di Battista e la sua scalata alla guida del Movimento. In quel caso, dicono fonti ‘grilline’, “è molto probabile che si arrivi ad una spaccatura e alla scissione. Se Dibba e Di Maio avranno la maggioranza, allora è possibile che vadano subito a trattare con Salvini e Renzi per un nuovo Governo”.

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