“Il Coronavirus non è la peste. Non conosciamo ancora tecnicamente le sue caratteristiche e abbiamo l’obbligo di contenere la sua diffusione, ma non la sua pericolosità. Il problema non è, quindi, l’infezione e l’associazione con il decesso del paziente, ma la sua alta diffusibilità. Si trasmette in maniera rapida, perché una persona che ha contratto il virus riesce ad infettare altre 3 persone contemporaneamente”. A spiegarlo è Rocco Russo, coordinatore del tavolo tecnico sulla vaccinazione della Sip, commentando i recenti risvolti epidemiologici sui minori contagiati in Italia.
“Una coppia su sei che ha figli dice che non li rifarebbe perché le difficoltà sono reali e oggettive nell’organizzare una vita familiare dal punto di vista economico, dei servizi e della compatibilità con gli impegni di lavoro. Altra cosa è, invece, la non percezione di come la denatalità rappresenti un’emergenza, che deriva dal fatto che non è mai stata spiegata in maniera chiara”. Rino Agostiniani, vicepresidente Sip, risponde al sondaggio Swg, secondo cui il 76% dei 25-44enni non vede rischi nella crisi demografica.
“Noi siamo pronti ad affrontare questi problemi, siamo pronti a divenirne i referenti”, sia per le famiglie che “per le istituzioni che ce lo chiederanno e che vorranno ricorrere agli esperti della Sip”. A dirlo è il tesoriere Antonio Del Vecchio in merito alla tematica dei disturbi del comportamento alimentare, tornata alla ribalta della cronaca a causa della morte di Lorenzo Seminatore, ventenne torinese che si e’ spento nel mese di febbraio perchè malato di anoressia
“Circa 400 bambini ogni settimana nascono con i difetti congeniti, che sono probabilmente fra la terza e la quarta causa dei ricoveri ospedalieri”. Ne parla alla Dire Luigi Memo, membro del consiglio direttivo della Sip, ricordando che il 3 marzo si celebra la sesta Giornata mondiale dei difetti congeniti.
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