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Report del Consiglio grande e generale, 27 febbraio – seduta della mattina

Nella seduta odierna i lavori proseguono dal comma 21, sulle istanze d'Arengo, avviato ieri in seduta notturna

Pubblicato:27-02-2019 13:55
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:10
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‘Aula in mattinata discute tre richieste dei cittadini in ambito sociale e ne approva due, su cui anche l’Esecutivo ha dato parere favorevole all’accoglimento. Via libera quindi all’Istanza n. 1 “Per il riconoscimento della lingua dei segni italiana (LIS)”, e alla n. 5 “Per l’attuazione di percorsi riabilitativi e di integrazione lavorativa realizzati attraverso l’esperienza di agricoltura sociale”. Entrambe sono approvate con voto palese.

Respinta invece con 27 voti contrari, 4 a favore e 1 astenuto, l’istanza d’Arengo n. 6 “Per la realizzazione di un Dipartimento od Ufficio delle Politiche Sociali”.

Nella seduta pomeridiana proseguirà l’esame delle istanze d’Arengo.


Di seguito un estratto degli interventi sull’istanza d’Arengo n.1

Comma 21. Istanze d’Arengo


Istanza. n. 1, Per il riconoscimento della lingua dei segni italiana (LIS) (Istanza n.1)/Istanza approvata con voto palese.
Franco Santi, Sds Sanità
Rispondere a questa istanza ci dà la possibilità di fare il quadro sulla lingua dei segni, affinché anche nella Repubblica di san Marino sia riconosciuta come lingua propria della comunità dei sordi, e consentita e agevolata nei rapporti con le amministazioni pubbliche e gli enti locali.
La LIS, Lingua italiana segnata, è la lingua dei sordi italiani. Per la vicina Italia il riconoscimento della LIS vede un percorso tracciato, ma non ancora portato a termine. Solo il 3 ottobre 2017 in Senato si è approvato il decreto legge n. 302 e il testo è passato alla Camera dove ancora giace. Riconoscere la lingua dei segni a San Marino significa agevolare l’apprendimento della Lis per la promozione dell’identità linguistica della comunità dei sordi e per garantire che persone sorde, in particolare minori, ricevano l’istruzione impartita nei linguaggi e mezzi di comunicazione più adeguati per ciascuno, in ambienti adeguati, lasciando alle famiglie piena libertà di scelta. Due i pilastri da considerare: la prevenzione con diagnosi precoce per un intervento tempestivo, poi il pieno riconoscimento nella scuola della lingua dei segni. Questa istanza ci permette di promuovere e tutelare i diritti delle persone sorde, favorire l’inclusione scolastica e lavorativa delle persone sorde.
L’impegno delle istituzioni prevede di emanare regolamenti attuativi che provvedano l’attuazione delle disposizioni presentate senza nuovi o maggiori oneri a carico della Finanza pubblica, ma in collaborazione con le associazioni di pertinenza. Comunico l’orientamento favorevole da parte dell’esecutivo all’accogliemento di questa istanza.
Fabrizio Perotto, Rf
Questa istanza solleva una problematica che non era mai stata oggetto di un’istanza d’Arengo, credo sia un argomento molto interessante, mette in evidenza una problematica che alcune persone possono avere e potranno avere nella Repubblica di San Marino. L’Associazione Sordi Sammarinesi in questi ultimi anni ha sensibilizzato la cittadinanza per mettere in evidenza che questa problematica esiste anche a San Marino. A differenza di altre disabilità, la sordità viene definita dagli istanti una disabilità invisibile. Gli istanti chiedono il riconoscimento della lingua dei segni nella società e nella scuola per fare in modo che queste persone possano affrontare senza difficoltà il proprio percorso di vita e integrazione. A nome del mio gruppo, voteremo favorevolmente questa istanza.
Pasquale Valentini, Pdcs
Qui c’è una richiesta precisa, riconosciamo questo linguaggio e il Congresso non faccia affermazioni di principio, dica chiaramente cosa ha intenzione di fare. Vuol dire: mettiamo insegnanti di sostegno in grado di formarsi per conoscere questo linguaggio, creiamo strutture scolastiche pubbliche, agevolazioni perchè questo linguaggio sia diffuso… Chi è coinvolto in queste cose ha bisogno di fatti concreti. Siamo assolutamnte favorevoli all’accoglimento, ma ad esso seguano nei prossimi mesi due-tre-quattro fatti concreti che vengano incontro a questa disabilità. Davide Forcellini, Rete
Intervengo a nome del movimento Rete, per rendere noto il nostro voto favorevole a questa istanza. Questa è una richiesta sensibile e il compito di chi fa politica è prima di tutto quello di essere empatico nei confronti di questo tipo di richieste che chiedono semplicemente la possibilità di avere le medesime condizioni delle altre persone. Il mondo va verso l’integrazione di tutte le persone, tutti dobbiamo essere messi nelle condizioni di porter esercitare i nostri diritti, come il diritto all’istruzione e all’educazione, quindi queste richieste non possono che essere accolte. Se approviamo, come spero, questa istanza, si deve passare subito alla concretezza e il governo deve impegnarsi a fare non una enunciazione di principio, ma a fare quello che l’istanza richiede. Le nostre scuole da questo punto di vista sono arretrate, ciò è dovuto alle politiche del passato, poco sensibili a questi problemi, è ora di darsi una mossa e rendere l’istruzione democratica e aperta e possibile a tutte le persone.
Marica Montemaggi, C10
Il linguaggio non è solo lingua parlata, permette di esprimersi e farsi comprendere e di comprendere, per questo penso che questa istanza voglia sottoporre l’attenzione su qualcosa che molto spesso rimane molto scontato. Si intende sempre la lingua come qualcosa che è dato, invece ci sono delle situazioni, sebbene non abbiano un peso numerico rilevante, che hanno stesso valore e dignità. E’ importante il riconoscimento ufficiale della lingua dei segni. Non credo le nostre scuole siano arretrare su questo, sono tante le iniziative che l’associazione sportiva e culturale sammarinese dei sordi porta avanti. Credo ci sia una certa sensibilità nelle scuole, ricordo a titolo personale, dove gli alunni dele elementari hanno portecipato alla realizzazione di un video nella lingua dei segni ed è stato molto formativo. Ma è importante andare oltre all’iniziativa e alle sensibilità delle singole insegnanti o istituti. Non penso che siano arretrati, ma è importante fare un passo successivo, quello del riconoscimento di questa lingua. Condivido e sono molto contenta ci sia questa disponibiltà da parte del governo di andare in questa direzione. Presuppone un lavoro da fare: dare la possibilità affinché si possano mettere in campo tutti gli strumenti necessari per giungere a una piena realizzazione e a un pieno riconoscimento. Assolutamente favorevole e lo siamo come movimento. Mara Valentini, Rf
Ritengo questa istanza sia opportuno accoglierla per colmare un vuoto importante. Di fronte questa istanza dobbiamo dire sì, senza nemmeno farla lunga. La sordità è una disabilità che colpisce, oltre il corpo, vita sociale e culturale della persona. E’ una disabilità che crea solitudine e male sociale per chi ne viene colpito, per questo qualsiasi mezzo di comunicazione che possa migliorare questo problema è ben accolto. La Lis non è mimica, ma una lingua con una propria grammatica e un proprio lessico, è una lingua che viaggia nel canale visivo gestuale e dà opportunità di accesso alla comunicazione ai sordi, è supporto fondamentale per il sordo e per la sua salute, e ben venga il suo riconoscimento nella nostra Repubblica.
Tony Margiotta, Gruppo Misto
Voglio esprimere il parere favorevole verso questa istanza. E’ importante non parlare, ma attivarsi per dare un servizio a queste persone che hanno una disabilità invisibile. Uno Stato deve garantire il diritto del pieno sviluppo della persona, dare il diritto alla partecipazione sociale ed economica ed eliminare ogni tipo di ostacolo che va a ledere la libertà e l’uguaglianza di ogni cittadino e deve garantire il diritto all’istruzione, all’educazione e all’integrazione. Parto da questo principio per inviare tutti sia il Segretario di Statom sia tutti gli addetti ai lavori, per poter attivare questa opportunità verso i nostri cittadini che hanno questo tipo di problematica. Colgo occasione anche per inviare ad attivarsi per venire incontro alle problematiche dei cittadini con disabilità in ambito scolastico e sociale. Ringrazio i firmatari dell’istanza.
Marco Nicolini, Rete
La presente è una delle istanze che ho preferito leggere in questi anni in Consiglio. La cosa mi permette di riallacciarmi allo splendido lavoro svolto dalla mia compagna di partito all’Assemblea parlamentare del Consiglio d”Europa, spagnola, una professoressa di diritto all’università di Bilbao, prima firmataria di una risoluzione, di cui io sono il secondo firmatario, che impegna i 47 Stati del Consiglio d’Europa a promuovere e proteggere la lingua dei segni. Che mi appare come un patrimonio da difendere e da far crescere, è uno straordinario pegno intellettuale e culturale che attesta come le persone non si arrendano alle avversità e come la comunicazione abbia abbattuto il muro eretto dal pregiudizio e dalla discriminazione nei confronti della comunità sorda.
Iro Belluzzi, Psd
Da pate del Psd vi è sostegno a questa istanza per il riconoscmento che chiede venga dato a chi è portatore di handicap. Purtroppo non sono riuscito a seguire l’intervento del Segretario, però nella parte finale ha detto che il governo guarda favorevolmente a questa istanza. Ma è importante si passi dai principi alla fattualità, per poter dare una risposta per il riconoscimento della lingua dei segni e modalità che consentano alla popolazione dotata di udito e verbo di interloquire con chi non ha questa capacità e fortuna. L’istanza potrebbe essere un primo passo perchè tutti i sammarinesi apprendano i primi rudimenti, come avviene per le altre lingue straniere, anche della lingua dei segni.

Marianna Bucci, Rete
Il nostro gruppo voterà favorevolmente. Sottolineo che in questa seduta ci troveremo a parlare di un’istanza sulle barriere architettoniche, mentre in questo caso parliamo di un’altro tipo di barriera che è comunicativa ma produce lo stesso effetto, non consente l’accesso a determinati servizi a una parte della popolazione. Mi trovo concorde con chi ha espresso il desiderio che i buoni propositi espressi oggi in Aula facciano seguito a iniziative concrete, decise in accordo con l’associazione dei sordi e con chi si occupa in generale di disabilità. Questo tema non spetta solo alla Segreteria di Stato per la Sanità, sarebbe un approccio parziale. Il tema di fondo è quello delle pari opportunità e tutte le Segreterie di Stato si devono attivare. L’approccio a compartimenti stagni è perdente e non va incontro alle richieste dei cittadini.
Alessandro Mancini, Ps
Mi è piaciuto il dibattito che si è sviluppato. Un piccolo rammarico: questa istanza arriva dopo 6 mesi dalla presentazione e proprio perché non avevo dubbi che il governo desse un riferimento positivo, si poteva arrivare già in sede di discussione di questa istanza con una road map e a indicazioni su come già intervenire. Il consigliere Bucci ha chiarito che il lavoro da compiere non è in capo solo alla Segreteria alla Sanità, ma deve essere analizzato in maniera profonda anche dalla pubblica amministrazione che dovrà dotarsi di professionalità per interagire con chi ha questi bisogni. La lingua dei segni deve essere riconosciuta anche a San Marino e si devono creare condizioni anche qui per superare determinate barriere, nel pubblico, nel privato, nella formazione scolastica. E’ un lavoro importante e non si deve perdere tempo. Invito il governo a non far passare altri sei mesi per la messa in atto dell’istanza d’Arengo.
Marina Lazzarini, Ssd
La legge che riconosce piena dignita alla LIS è stata approvata da poco in Italia, il 3 ottobre 2017, e se l’Italia ha avuto un ritardo di 20 anni nel riconoscimento di questa lingua rispetto altri Paesi europei, oggi rimangono due paesi che ancora non l’hanno fatto e purtroppo San Marino è uno di questi due, l’altro è il Lussemburgo. La Commissione CSD ONU sta lavorando alacremente per l’applicazione della legge quadro sulla disabilità n.28 del 2015 e per dare conseguentemente dignità e tutte le persone diversamente abili. Ma cosa deriva dal riconoscimento della LIS? Che l’utilizzo della lingua dei segni sia agevolato nei rapporti con la Pa, nei procedimenti giudiziari, che sia garantito l’insegnamento attraverso la Lis nelle scuole primarie e secondarie di primo grado, e la presenza di un interprete nelle scuole superiori e nell’università. Le persone sorde devono essere messe nelle condizioni di esercitare pieno diritto alla partecipazione alla vita politica, economica, sociale e culturale, utilizzando anche questa modalità di comunicazione. Non è un semplice e formale atto politico, ma da questo riconoscimento che oggi ci apprestiamo a fare dovranno scaturire tutti gli strumenti necessari alla piena inclusione delle persone con disabilità di udito passando per l’istruzione, l’informazione, il lavoro ma anche riconoscendo la LIS come strumento di identità culturale. Dovrà seguire quindi un concreto e dettagliato programma di azione. Per Ssd è onore e soddisfazione votare positivamente questa istanza d’Arengo.

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