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Da Trapani arriva la start-up che produce acqua dall’umidità

Il sistema, chiamato 'Easy Drop', è capace di produrre 35 litri d'acqua per 11 ore d'attività, ricavandola dall'umidità presente in atmosfera

Pubblicato:27-02-2019 12:48
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:10
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PALERMO – Produrre acqua dall’umidità presente in atmosfera. Questa l’idea di una start-up della provincia di Trapani, ‘Saba Technology srl’, messa in piedi da Salvatore Bascio e Claudia Volpe, una coppia di coniugi di Campobello di Mazara. Dopo tre anni di studi, con la collaborazione di ingegneri e ricercatori, si è giunti alla realizzazione del primo prototipo test. Il sistema, chiamato ‘Easy Drop’, è capace di produrre 35 litri d’acqua per 11 ore d’attività, ricavandola dall’umidità presente in atmosfera: il sistema è alimentato da energia solare e allo stesso tempo l’acqua prodotta può essere immessa nel sistema abitativo calda o fredda e lo stesso pannello espelle aria, fredda o calda, che potrà essere immessa all’interno degli edifici. 

“Questa tecnologia potrà fornire acqua nel deserto e in tutti quei territori che sono aridi o privi di risorse idriche”, si legge in una nota. 

“Dalla tecnologia ‘Easy Drop’ – ancora la nota – nasceranno altri due prodotti: la serra intelligente al 100% autosufficiente, infatti il sistema produce 35 litri d’acqua per mq sufficiente per irrigare coltivazioni di ortaggi, frutteti o legumi, ma il sistema sarà immesso anche all’interno dello zaino HiTech”. 


Si tratta di uno zaino che verrà realizzato con un particolare materiale a base di silicio capace di produrre energia dal sole: la stessa sarà accumulata e servirà per il funzionamento del sistema, che produrrà 5 litri d’acqua al giorno ricavata dall’umidità presente in atmosfera. 

Alla ‘Saba Technology’ è stato concesso un finanziamento agevolato di un milione di euro da parte di Invitalia. Il finanziamento consentirà di produrre i prototipi industriali e di avviare una prima linea di produzione. E’ prevista l’assunzione di 120 persone in tre anni e nei prossimi mesi ci sarà una società accreditata che si occuperà della selezione del personale. 

Nel capitale della Saba enterà “un importante gruppo industriale” che apporterà il capitale necessario per affrontare “le sfide che – come afferma Bascio -ci impongono i mercati globali visto che la neonata Saba ha già ricevuto pre-ordini per migliaia di pezzi di pannelli Easy Drop e di zaini HiTech, da parte di enti governativi del Medio Oriente e da parte di aziende private”. 

Oltre al sistema ‘Easy Drop’, Saba sta lavorando anche alla realizzazione di uno scarpone “che rivoluzionerà il settore della sicurezza e della prevenzione, produrrà energia sufficiente ad alimentare tre computer portatili e sarà dotato di un sensore che intercetterà fonti esplosivi in una distanza di 20 metri per un raggio di 180 gradi”.

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