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Zelensky ‘canta’ a Sanremo? In campo chi preferisce la pace del genocida Putin

Tutti in campo per manifestare il loro sdegno: che c'entra la guerra e i morti? Fateci sentire in santa pace le canzonette

Pubblicato:27-01-2023 16:43
Ultimo aggiornamento:27-01-2023 18:07

cartello putin hitler
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ROMA – Eh no, su Sanremo non si può. Torna in mente il vecchio motivetto pubblicitario a sentire le vibranti proteste di politici, studiosi e intellettuali contrari ai 2 (due) minuti concessi al presidente dell’Ucraina, Volodymir Zelensky, alla fine della manifestazione canora. Tutti in campo, a partire dal leader della Lega, Matteo Salvini, con il guru televisivo Carlo Freccero, con contorno di vignettisti e scrittori come Gabriele Romagnoli, per manifestare il loro sdegno: che c’entra la guerra e i morti? Fateci sentire in santa pace le canzonette; che ci frega dell’aggressione russa all’Ucraina e di Zelensky, meglio lasciar stare Putin che potrebbe pure far scoppiare qualche bomba nucleare.

Estremizzo, vero, ma alla fine queste voci contrarie lì vanno a parare: abbassare le braghe, chiedere scusa e far pace subito col dittatore russo. Così possiamo tornarcene al calduccio, pagare bollette meno care, cazzeggiare come abbiamo sempre fatto alla faccia dei problemi altrui. Prendete ad esempio Romagnoli, che alla fine del suo argomentare contro Zelensky, scrive: “… E noi che cosa vogliamo: la cessazione delle ostilità o un’umiliante sconfitta per il despota di Mosca, a cui ne succeda magari uno peggiore?“. Insomma, teniamoci Putin va, tanto ammazza solo gli ucraini, gli italian-Romagnoli sono pronti sempre all’armistizio. E non manca mai san Freccero, che giudicando “un errore tragico della Rai” aver invitato Zelensky, subito si sofferma con disgusto “sulle apparizioni cinematografiche (del presidente ucraino, ndr) sono pochissime le immagini ‘sporche’, da telegiornale; invece viene rappresentato con una luce perfetta, vestito da attore, sempre allo stesso modo”. Per Freccero così si ridicolizza “mentre sul terreno di guerra si accumulano i morti”. E chissenefrega di chi ha invaso un paese libero e sovrano, di chi sta bombardando e distruggendo decine e decine di città, di chi sta mandando a morire centinaia di migliaia di giovani per sostenere e fornire grandi dosi di propaganda al nuovo regime fascista, sì fascista, che Putin sta realizzando in Russia e che lascia indifferenti i nostri di cui sopra.

Tornando alla guerra contro l’invasione del fascista Putin, alla necessità di trovare una via d’uscita alla carneficina, grazie magari anche a quella componente interna al regime russo che ora sta zitta ma che non vuol finire nel rogo insieme a ‘mad Vlad’, oggi ci sono già gli estremi per chiamare Putin e la sua cricca a rispondere del reato di genocidio di fronte al Tribunale internazionale dell’Aia. Il reato commesso dagli invasori russi in Ucraina è quello di aver rapito decine di migliaia di bambini ucraini per farli adottare in patria e trasformarli così in buoni russi. Pratica più volte giustificata da Maria Alexeyevna Lvova-Belova, nominata da Putin commissario presidenziale per i diritti dei bambini in Russia. Le Nazioni Unite hanno dichiarato che le accuse sono “credibili” e che le forze russe hanno inviato bambini ucraini in Russia per l’adozione come parte di un programma su larga scala. Una indagine dell’Associated Press ha confermato che le forze russe hanno re-insediato con la forza i bambini ucraini senza il loro consenso, hanno mentito dicendo che i loro genitori li avevano rifiutati, li hanno usati per la propaganda, istituito campi estivi per orfani ucraini e “educazione patriottica”, e li russificò dando loro cittadinanza e genitori russi.


Putin e la sua cricca sono colpevoli di genicidio in base alla violazione dell’art. 2 comma E della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio del 9 dicembre 1948, firmata dopo la Seconda guerra mondiale, dove si legge che: “… “Le Alte Parti Contraenti, considerando che l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, nella Risoluzione 96 dell’11 dicembre 1946 ha dichiarato che il genocidio è un crimine di diritto internazionale, contrario allo spirito e ai fini delle Nazioni Unite e condannato dal mondo civile; riconoscendo che il genocidio in tutte le epoche storiche ha inflitto gravi perdite all’umanità; convinte che la cooperazione internazionale è necessaria per liberare l’umanità da un flagello così odioso, convengono quanto segue: Art. I Le Parti contraenti confermano che il genocidio, sia che venga commesso in tempo di pace sia che venga commesso in tempo di guerra, è un crimine di diritto internazionale che esse si impegnano a prevenire e a punire. Art. II Nella presente Convenzione, per genocidio si intende ciascuno degli atti seguenti, commessi con l’intenzione di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso, come tale: a) uccisione di membri del gruppo; b) lesioni gravi all’integrità fisica o mentale di membri del gruppo; c) il fatto di sottoporre deliberatamente il gruppo a condizioni di vita intese a provocare la sua distruzione fisica, totale o parziale; d) misure miranti a impedire nascite all’interno del gruppo; e) trasferimento forzato di fanciulli da un gruppo ad un altro“. Che si aspetta?

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