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Morto al Cpr di Gradisca, Regione: “L’autopsia esclude pestaggio”

Il Friuli Venezia Giulia: "Ora vogliamo le scuse di chi ha insinuato un nuovo caso Cucchi"

Pubblicato:27-01-2020 15:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:54

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TRIESTE – “La morte di una persona è sempre un fatto tragico ma, alla luce degli esiti degli esami autoptici sulla vittima, credo siano doverose le scuse di chi negli ultimi giorni ha insinuato l’ipotesi di un pestaggio o che ci si trovasse di fronte ad un nuovo ‘caso Cucchi’, arrivando addirittura ad avanzare accuse di insabbiamenti”. Lo fa sapere in una nota l’assessore regionale all’Immigrazione del Friuli Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti, commentando i risultati dell’autopsia effettuata sul corpo del cittadino georgiano morto al centro per il rimpatrio (Cpr) di Gradisca d’Isonzo (Gorizia).

Risultati “che non evidenziano lesioni traumatiche importanti“, cita la nota dell’assessore, che sottolinea come la Regione ha da subito difeso le forze dell’ordine “dalle accuse infamanti che oggi sono state smontate dagli esami svolti, peraltro, alla presenza di un perito di parte”.

Se ora la Polizia di Stato deciderà di difendere la propria immagine in sede giudiziaria, conclude Roberti, “la Regione non potrà che valutare la propria costituzione parte civile in un eventuale processo”.


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