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ROMA – Alla salute della prostata bisogna iniziare a pensarci da giovani. Vietato credere che i problemi siano lontani nel tempo ma soprattutto solo appannaggio della terza età: il 10% degli uomini fra i 40 e i 50 anni ha già una diagnosi di ipertrofia prostatica benigna (IPB), la prevalenza sfiora il 35% fra i 50-60enni.
Lo dimostrano i dati raccolti su circa 2000 italiani che hanno partecipato lo scorso anno all’indagine svolta nell’ambito di #Controllati, una iniziativa della Società Italiana di Urologia realizzata con il supporto non condizionante di Menarini, che ha permesso di individuare per la prima volta i fattori di rischio associati allo sviluppo della malattia negli uomini italiani: avere la pressione alta per esempio incrementa la probabilità di IPB del 50%, il diabete la aumenta del 57%, colesterolo e trigliceridi alti fino al 37%.
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