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Memoria, Mattarella: “Fermare germe intolleranza e contrastare ogni deriva”/FT

Dal negazionismo alla xenofobia, dal nazionalismo esasperato al fanatismo: esistono ancora tante forme intolleranza, dice il Presidente Mattarella

Pubblicato:27-01-2017 11:46
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:50

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ROMA – “Ancora oggi dobbiamo chiederci: com’è possibile che, sotto forme diverse- che vanno dal negazionismo, alla xenofobia, all’antisionismo, a razzismi vecchi e nuovi, al suprematismo, al nazionalismo esasperato, al fanatismo religioso- com’è possibile che ancora oggi si sparga e si propaghi il germe dell’intolleranza? La Giornata della memoria, allora, non ci impone soltanto di ricordare, doverosamente, le tante vittime innocenti di una stagione lugubre e nefasta. Ma impegna a contrastare, oggi, ogni seme e ogni accenno di derive che ne provochino l’oblio o addirittura ne facciano temere la ripetizione”. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia al Quirinale per la celebrazione del ‘Giorno della Memoria, ricordando che “alla costruzione di Auschwitz non si arrivò per caso”. “Esso- sottolinea- fu il frutto perverso, ma del tutto coerente, di teorie razziste e del l’antisemitismo”.

Questi fenomeni, osserva il capo dello Stato- erano già tristemente presenti nella storia d’Europa: ma mai, prima dell’avvento di Hitler al potere, avevano assunto dimensioni così vaste e drammatiche. Mai sulla base dell’odio per gli ebrei era stato costruito un sistema ideologico, pseudo- scientifico, politico, giuridico, propagandistico e, infine, repressivo. Mai teorie così nefande erano state sorrette da un consenso popolare pressoché maggioritario e dalla compiacenza di intellettuali, con rare ed eroiche eccezioni”. Mattarella cita Hannah Arendt: “Il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto o il comunista convinto ma colui per il quale la distinzione tra realtà e finzione, tra vero e falso non esiste più”. Per il presidente della Repubblica “è una lezione terribile che richiama oggi e sempre le nostre coscienze”. Mattarella aggiunge che “Auschwitz oggi è diventato un monumento contro l’orrore nazista. Ma è, e deve essere, anche la testimonianza, presente e consapevole, di quali sciagure sia capace di compiere l’uomo quando abbandona la strada delle convivenza e della solidarietà e imbocca la strada dell’odio”.



“NON CANCELLARE COLPE ITALIANI COMPLICI”

Nella Giornata della memoria occorre “rammentare e onorare, come è bene fare, i tanti giusti, le tante azioni eroiche” ma questo “non cancella tuttavia le colpe di chi, anche in Italia, si fece complice dei carnefici per paura, fanatismo o interesse“. Lo dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso delle cerimonia al Quirinale. “La memoria di Auschwitz, e di tutto quello che Auschwitz rappresenta e contiene, ci pone ogni volta di fronte al lato più oscuro dell’uomo, all’abisso del male, all’offuscamento delle coscienze e alla perdita totale del sentimento più elementare di pietà e di umanità”.

“Pensare: ‘Io non c’ero, non ero ancora nato’- continua il presidente- non può rendere estraneo al dovere di rispondere alla domanda posta da un fardello così opprimente; non libera la storia presente da una domanda così stringente e carica di angoscia: come fu possibile che nel cuore dell’Europa cristiana, l’Europa culla di civiltà, nella quale erano nati i diritti della persona, i principi di libertà, eguaglianza, fraternità, si infiltrasse un cancro tanto micidiale e distruttivo? Cosa poté oscurare le menti, serrare i cuori, cancellare- tracciandovi sopra una svastica- progressi, conquiste e valori secolari?”.

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