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Ecco le 5 malattie da tenere d’occhio nel 2016. La lista di Medici senza frontiere

L’organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf) mette in evidenza

Pubblicato:27-01-2016 18:15
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:51

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malattiaL’organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (Msf) mette in evidenza cinque malattie che rappresentano una sempre maggiore minaccia alla salute delle persone e che potrebbero potenzialmente trasformarsi in epidemie nel corso del 2016: colera, malaria, morbillo, meningite e un gruppo di malattie spesso trascurate, diffuse da virus e parassiti. Le attuali strategie per prevenire gravi epidemie hanno avuto finora un successo limitato. Le epidemie continuano a verificarsi, spesso con conseguenze devastanti per alcuni paesi meno sviluppati. Le epidemie mettono a dura prova i sistemi sanitari nazionali, esauriscono le risorse disponibili e, in molti casi, uccidono un gran numero di persone.

“Sappiamo che migliaia di vite saranno a rischio quest’anno, nonostante esistano i mezzi per prevenire queste morti- spiega la dott.ssa Monica Rull, consulente operativa per la salute di Msf- Epidemie di colera, malaria, morbillo e meningite accadono ogni anno, invalidando e uccidendo molte persone, e questo si deve fermare. Allo stesso tempo, la minaccia posta da malattie emergenti e riemergenti causate da virus e parassiti- come le arbovirosi (Dengue e Zika), l’Ebola e la Leishmaniosi viscerale (Kala Azar)- devono essere combattute”.

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Insieme alle misure di prevenzione, devono essere fornite le risorse per costruire sistemi di risposta alle emergenze efficaci. Questo deve far parte di un più ampio sforzo per aiutare i paesi a rafforzare le loro infrastrutture e competenze sanitarie e a diffondere l’educazione sanitaria presso le comunità locali. Sistemi di allerta rapidi devono essere accompagnati- una volta che la malattia inizia a diffondersi- da attività di risposta celeri attraverso cure mediche gratuite e di qualità fornite a tutte le persone colpite. Ricerca e sviluppo devono orientarsi verso il bene pubblico più grande, riconoscendo che le forze di mercato non possono essere prese in considerazione quando si tratta di fornire strumenti efficaci, accessibili e abbordabili alle persone che ne hanno bisogno. Msf sottolinea che il primo passo per la sicurezza sanitaria globale è la sicurezza sanitaria individuale, anche per le persone più malate e vulnerabili.

“Le attuali strategie di risposta alle epidemie non riescono ad aiutare proprio le persone per le quali sono progettate. Se non ci impegniamo per attuare dei cambiamenti significativi, saremo condannati a ripetere gli errori del passato, e dovremo assumerci la responsabilità delle conseguenze”, conclude Rull,
consulente operativa per la salute di Msf.

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