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VIDEO | G7, Tajani sulla decisione della Corte Penale internazionale: “Netanyahu non è Putin”

Il ministro degli Esteri a conclusione della conferenza stampa del vertice: "La Russia ha invaso, mentre Israele..."

Pubblicato:26-11-2024 19:42
Ultimo aggiornamento:27-11-2024 14:05

tajani su Netanyahu
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FIUGGI – “Putin è una cosa e Netanyahu è un’altra. Putin ha invaso un Paese, l’Ucraina, mentre Netanyahu… va bene, se volete che risponda ciò che volete voi, lo faccio”. Così replica all’Agenzia Dire il vicepremier e ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale Antonio Tajani a conclusione della conferenza stampa di chiusura del G7 Esteri a Fiuggi. Il tema è se il mancato rispetto del mandato di cattura spiccato dalla Corte penale internazionale sul premier israeliano Benjamin Netanyahu non rischia di delegittimare il mandato d’arresto che la Corte ha gia spiccato contro il presidente russo Vladimir Putin.

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Il G7 ha adottato una posizione sibillina, in cui afferma di “rispettare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale”, senza fare chiaro riferimento al mandato d’arresto. Tuttavia aggiunge di “respingere l’equiparazione tra Hamas e Israele in quanto Stato, dal momento che i giudici dell’Aia nello stesso giorno hanno spiccato il mandato d’arresto anche per il comandante dell’ala militare di Hamas, Mohammed Deif”. Per l’Italia, in quanto Paese membro, sussiste l’obbligo di far scattare il mandato di arresto, così come il nostro Paese si era impegnato rispetto al mandato di cattura per Putin, nel quadro della guerra all’Ucraina.


Sul punto, incalzato dai cronisti, Tajani afferma: “È da vedere se sarà arrestato, c’è un dibattito giuridico”
Poi dichiara: “Netanyahu non verrà mai in Italia”. E qualcuno ribatte: “Ma allora è proprio probabile che verrà in Italia, se pensa che qui non sarà arrestato”. E lui: “Il diritto non è una cosa da titoli di giornale. Per questo insisto che prima bisogna leggere le carte. Ma se volete che dica quello che volete voi, dico quello che volete voi. Ma io dico solo quello che penso” conclude.

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