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Il 44% delle specie di coralli è a rischio di estinzione. Lo rivela la ‘Lista rossa’ delle specie minacciate diffusa dall’International Union for Conservation of Nature a seguito di una valutazione globale rilasciata in occasione della Cop 29 in Azerbaigian. Nella valutazione precedente, targata 2008, era risultato in pericolo circa un terzo dei coralli. La principale minaccia per le barriere coralline è senza alcun dubbio il cambiamento climatico, ma ci sono anche l’inquinamento, i reflui dell’agricoltura, le malattie e la pesca non sostenibile. Per esempio, nella grande barriera corallina australiana lo sbiancamento ‘di massa’ del 2024 è stato il più esteso mai registrato nella storia.
A migliaia di metri sotto la superficie si estendono i fondali marini profondi, lo spazio vitale più grande del pianeta e il nostro maggiore deposito di carbonio. Qui, tra circa 10 milioni di specie, si trovano i noduli polimetallici, veri e propri ecosistemi ricchi di nichel e cobalto, che producono ‘ossigeno oscuro’ e rappresentano habitat unici che impiegano milioni di anni per formarsi. Nonostante la loro importanza, questi noduli sono nel mirino delle multinazionali che li considerano risorse per il futuro dell’energia verde. La scienza, però, avverte che la loro estrazione potrebbe provocare danni irreparabili all’ecosistema marino e al clima globale. Al centro di questo dibattito si trova una vasta area di fondale marino di 4,5 milioni di chilometri quadrati nell’Oceano Pacifico che rischia di diventare la più grande miniera del pianeta. Per contrastare questa minaccia, la campagna ‘La più grande disputa oceanica al mondo’ invita le persone a rivendicare gratuitamente una porzione dei fondali, diventando custodi degli oceani a nome dell’umanità e delle generazioni future.
In Italia negli ultimi dieci anni, dal 2015 al 20 settembre 2024, si sono registrati 146 eventi meteo estremi che hanno causato danni all’agricoltura, il 7,4% del totale degli eventi avvenuti nello stesso periodo in Italia. Preoccupa in particolare l’accelerata degli ultimi due anni 2023-2024, con finora 79 eventi. Sei le regioni più colpite: Piemonte con 20, seguito da Emilia-Romagna a 19, Puglia con 17, Sicilia e Veneto con 14, Sardegna a 11. A fare il punto è stata Legambiente con i dati del suo nuovo report. Questi gli eventi meteo estremi principali che si sono verificati: 64 danni da grandinate, 31 da siccità prolungata, 24 da raffiche di vento e trombe d’aria, 15 allagamenti da piogge intense e 10 esondazioni fluviali.
La sharing mobility italiana è ormai un comparto ‘verde’. La flotta di 81.000 veicoli è composta per l’86% da monopattini e biciclette (rispettivamente 44% e 42%), per il 9% da auto e per il 5% da scooter. La percentuale di mezzi a zero emissioni è altissima: il 95%. Questi i dati principali che sono emersi dall’ottavo Rapporto nazionale che riguarda il settore. Il numero di macchine è tornato ai livelli pre-pandemia (quasi 8.000 veicoli in totale), con un deciso incremento di auto ibride ed elettriche. Vola il bikesharing e le città con il maggior numero di bici sono Milano, Roma e Bologna. Meno monopattini: dopo un’espansione accelerata e in alcuni casi disordinata, ora c’è stata una razionalizzazione.
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