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ROMA – “Per me quella persona rappresenta il nulla”. Lo definisce così Alessandro Impagniatiello il papà di Giulia Tramontano in un’intervista rilasciata al quotidiano La Repubblica dopo la condanna all’ergastolo del ragazzo. “Da quello che è emerso dalle indagini, era impossibile non ci fosse un ergastolo“, spiega Franco che, al momento della sentenza all’ex fidanzato, si trovava in aula con sua moglie e gli altri due figli, Mario e Chiara.
Un verdetto “ha dato giustizia a Giulia, ma le ha ridato anche dignità”, spiega ancora l’uomo. E, a un anno e mezzo dalla tragedia che ha sconvolto la sua famiglia, è difficile andare avanti: “Tu vivi, ma, in realtà, non vivi. Noi non viviamo. Non viviamo più da allora. La nostra vita oggi è praticamente il lavoro, grazie al quale riusciamo a non pensare sempre alla stessa cosa. Io alla mattina, tutti i giorni, la prima cosa che faccio è andare al cimitero, ho bisogno di stare un po’ con Giulia, con quel pezzo di marmo che mi ricorda mia figlia Giulia. E poi ricomincio la mia giornata, col lavoro, poi torno a casa e basta. Non esistono feste, non esiste più un divertimento, più nulla“.
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E sulle campagne in tema violenza sulle donne ha dichiarato: “Siamo impegnati in questa lotta contro la violenza sulle donne. Abbiamo dovuto rinunciare a tante iniziative in memoria di Giulia organizzate per la giornata contro la violenza sulle donne perché eravamo qui a Milano. Io lo dico sempre che secondo me le donne hanno qualcosa in più. Quindi viva le donne“.
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