NEWS:

Una sola donna tra gli assessori del Comune di Positano, Tar Campania ‘cancella’ la giunta

Parità di genere non rispettata a Positano: "nei Comuni con popolazione superiore a 3mila abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore del 40%"

Pubblicato:26-11-2021 18:51
Ultimo aggiornamento:26-11-2021 19:06

positano-min
FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

NAPOLI – Un provvedimento del Tar della Campania ha ‘cancellato’ il decreto di nomina della giunta del Comune di Positano, noto centro della costiera amalfitana in provincia di Salerno. Il tribunale amministrativo regionale ha ritenuto illegittima la presenza nella squadra di governo del sindaco Giuseppe Guida di una sola assessora di sesso femminile, circostanza difforme da quanto prevede la legge Delrio del 2014, secondo la quale “nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3mila abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore del 40%”. Parità di genere non rispettata a Positano: la giunta che il sindaco Guida ha nominato si compone di quattro componenti, solo Margherita di Gennaro, che è anche vicesindaca, di sesso femminile.

Il ricorso al Tar è stato presentato da elettrici di Positano, tre delle quali ricoprono anche la carica di consigliere comunali. “Prima di presentare il ricorso – ha spiegato alla Dire Gabriella Guida, consigliera comunale di opposizione di ‘Su per Positano’ – abbiamo più volte chiesto al sindaco di adeguare la composizione della giunta alle normative vigenti. Ma la nostra richiesta non è stata evidentemente accolta. La sentenza del Tribunale amministrativo ci soddisfa, spiace, però, che sia stata scritta una brutta pagina per Positano. Per la società il rispetto delle quote di genere dovrebbe essere dato praticamente per scontato. Evidentemente non è così. Il punto vero non è solo che bisogna rispettare le leggi, ma quei principi che la ispirano”.

“La difesa del Comune ha poi usato delle argomentazioni che riteniamo offensive nei confronti delle donne positanesi”, ha poi aggiunto Guida, riferendosi alle motivazioni addotte dal Comune. La legge prevede, infatti, che è possibile derogare al limite del 40%, ma soltanto in ragione di una effettività impossibilità di assicurare la presenza dei due generi nella misura stabilita dalla norma. Su questo punto, il Comune ha spiegato di aver provveduto a svolgere istruttorie per “acquisire la disponibilità all’assunzione delle funzioni assessorili da parte di persone di sesso femminile, sia tra le candidate non elette sia tra le cittadine che non hanno partecipato direttamente alla contesa politica” ma “tutte le cittadine formalmente interpellate hanno rifiutato espressamente la nomina”.


Per il Tar l’ente si è limitato a “svolgere un’istruttoria poco approfondita, in quanto limitata a cinque concittadine a fronte di una popolazione di 3.900 abitanti”. “Il Comune – ha aggiunto Gabriella Guida – ha detto di aver contattato cinque persone ma, a sostegno della validità della ricerca, ha anche riferito che molte donne sono oberate da impegni di cura della famiglia oltre che di lavoro. Ogni cittadino potenzialmente è oberato da questi impegni. Questa posizione ci è sembrata eccessiva o comunque fuori luogo. Purtroppo per loro la sentenza e la legge sono cristalline”.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it