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Italia e Francia firmano il Trattato del Quirinale, Draghi: “Momento storico, da oggi ancora più vicini”

"Rafforziamo la cooperazione tra i nostri due Stati, creiamo strumenti istituzionali per renderla più strutturale, valorizziamo al meglio le attività dei nostri cittadini e delle nostre imprese"

Pubblicato:26-11-2021 15:13
Ultimo aggiornamento:26-11-2021 19:48
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di Antonio Bravetti, Alfonso Raimo e Edoardo Romagnoli

ROMA – Il premier Mario Draghi e il presidente francese, Emmanuel Macron, hanno firmato al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il trattato tra Italia e Francia, per una cooperazione bilaterale rafforzata. Alla firma è seguito un convinto applauso. Il presidente Mattarella e Macron si sono stretti a lungo la mano. L’esecuzione degli inni nazionali ha salutato la firma, con le Frecce Tricolori che sorvolavano il Palazzo del Quirinale.  Il Trattato del Quirinale “segna un momento storico nelle relazioni tra i nostri due Paesi. Da oggi siamo ancora più vicini”, ha dichiarato Draghi in dichiarazioni alla stampa.

FRECCE TRICOLORI SUI CIELI DI ROMA PER CELEBRARE L’ACCORDO

Erano già un paio di giorni che sui social circolava il trend #freccetricolori con tanto di foto e video che ritraevano la celebre pattuglia acrobatica sfrecciare nei cieli di Roma. Oggi sappiamo perché. Erano le prove generali in vista dell’esibizione di questa mattina, organizzata per celebrare la firma del ‘Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata’ siglato al Quirinale tra Italia e Francia. Insieme alle Frecce Tricolori anche la Patrouille de France, la pattuglia acrobatica ufficiale de l’Armée de l’air, l’aeronautica militare francese.


DRAGHI RICORDA VALERIA SOLESIN: “GRAZIE A NOSTRI GIOVANI

“Ogni giorno” i rapporti tra Italia e Francia “si arricchiscono di nuove esperienze di formazione, di lavoro, di vita”, dice il premier Mario Draghi a Villa Madama. Il presidente del consiglio ricorda i “molti giovani studenti e ricercatori che partono per trascorrere un periodo – breve o lungo – nei nostri rispettivi Paesi. Vorrei ricordare in particolare Valeria Solesin, uccisa insieme a tanti cittadini francesi e di altre nazionalità nei vili attentati di Parigi, di cui è caduto da poco il sesto anniversario”. 

DRAGHI: “MINISTRI ITALIANI NEI CDM FRANCESI E VICEVERSA

Almeno una volta ogni tre mesi ministri italiani e francesi prenderanno parte alle riunioni dei rispettivi esecutivi. La conferma arriva dal premier Mario Draghi a Villa Madama dopo la firma del Trattato del Quirinale. “Diamo il via a nuove forme di cooperazione in ambito energetico e tecnologico, nella ricerca e nell’innovazione. Stabiliamo un meccanismo per cui, almeno una volta ogni trimestre, un ministro italiano parteciperà a un consiglio dei ministri del governo francese, e viceversa”, dice Draghi. 

DRAGHI: “TRATTATO RAFFORZA SOVRANITÀ, È SOLO L’INIZIO

“Il senso più profondo di questo trattato è che la nostra sovranità, intesa come la nostra capacità di indirizzare il futuro, può rafforzarsi solo attraverso una gestione condivisa delle sfide comuni. Oltre a consolidare le nostre relazioni bilaterali, l’accordo vuole infatti favorire e accelerare il processo di integrazione europea. Penso al rilancio degli investimenti, soprattutto in ambiti strategici e innovativi come i semiconduttori; alla transizione digitale ed energetica; alla costruzione di una vera difesa europea. Dobbiamo dotare l’Unione Europea di strumenti che siano compatibili con le nostre ambizioni e con le aspettative dei nostri cittadini. Il trattato che abbiamo firmato oggi segna l’inizio di questo percorso”.

DRAGHI: “COOPERAZIONE STRUTTURALE IN SETTORI CRUCIALI

“Il trattato nasce dalla consapevolezza della profondità dei nostri legami. Rafforziamo la cooperazione tra i nostri due Stati, creiamo strumenti istituzionali per renderla più strutturale, valorizziamo al meglio le attività dei nostri cittadini e delle nostre imprese. Interveniamo nei settori cruciali per i nostri Paesi: dalla sicurezza alla giustizia, dalla ricerca all’industria. Avviamo una serie di iniziative concrete, tra le quali voglio citarne solo alcune”, dichiara Draghi. Eccoli: “Istituiamo un servizio civile italo-francese e creiamo un’unità operativa condivisa a sostegno delle forze dell’ordine. Per promuovere le relazioni tra regioni di confine, prevediamo un comitato di cooperazione transfrontaliera. In ambito migratorio, riconosciamo la necessità di una politica di gestione dei flussi e d’asilo condivisa a livello europeo, basata sui principi di responsabilità e solidarietà. Ci impegniamo a tutelare i nostri sistemi agricoli e riconoscere le loro unicità. Diamo il via a nuove forme di cooperazione in ambito energetico e tecnologico, nella ricerca e nell’innovazione”. 

DRAGHI RICORDA BELMONDO E CARDINALE, MACRON: “TANTI ITALIANI E FRANCESI

“Le istituzioni che abbiamo l’onore di rappresentare si poggiano sugli stessi valori repubblicani”, ricorda il premier Mario Draghi, in dichiarazioni congiunte con Emmanuel Macron a Villa Madama. “Italia e Francia condividono molto più di confini. La nostra storia, la nostra arte, le nostre economie e le nostre società si intrecciano da tempo immemore. Le istituzioni che abbiamo l’onore di rappresentare si poggiano sugli stessi valori Repubblicani, sul rispetto dei diritti umani e civili, sull’europeismo. Tra i nostri padri politici ci sono Jean Monnet e Robert Schuman, Altiero Spinelli e Alcide De Gasperi”, dice Draghi. Il presidente del consiglio ricorda anche le personalità del mondo dell’arte che hanno costellato i rapporti tra i due Stati. “Da Stendhal a Umberto Eco, da Mastroianni a Belmondo a Claudia Cardinale, siamo pieni di ricordi e riferimenti comuni”. Un passaggio particolarmente apprezzato da Marcon. “Grazie per aver scandito il Pantheon letterario e artistico. Scoprirete che alcuni artisti erano italiani anche se li abbiamo fatti nostri. C’e’ tanta intimità nelle arti. Del resto è sotto gli auspici di Leonardo Da Vinci che il presidente Mattarella è tornato in Francia”.

DRAGHI: “POLITICA CONDIVISA DI GESTIONE DEI FLUSSI MIGRATORI

“Negli ultimi mesi i rapporti tra Italia e Francia si sono ulteriormente avvicinati. Cooperiamo sui temi che stanno piu’ a cuore ai nostri Paesi, istituiamo un servizio civile italo-francese, un comitato di cooperazione transfrontaliero, riconosciamo la necessita’ di una politica di gestione dei flussi migratori condivisa dall’Unione Europea basata su principi di solidarieta’ e responsabilita’”. Lo dice il premier Mario Draghi nella conferenza stampa con il presidente francese Emmanuel Macron dopo la firma del trattato del Quirinale.

DRAGHI: “SERVE SOVRANITÀ EUROPEA, TRATTATO RAFFORZA UE

 “I nostri obiettivi sono quelli della Ue: lotta al cambiamento climatico, transizione ecologica fatta con giudizio e rapidità, transizione digitale, ricerca di una sovranità europea. Questo trattato dota l’Ue di strumenti che la rendono più forte”. 

DRAGHI: “INEVITABILE CORREGGERE VECCHIE REGOLE DI BILANCIO UE”

“Le regole di bilancio in vigore già prima della pandemia non erano sufficienti, per certi aspetti aggravavano i problemi, una revisione oggi è inevitabile. Per gli altissimi costi che la pandemia ha causato e soprattutto perché senza un forte sostegno dello Stato non saremmo passati attraverso la pandemia, non ce l’avremmo fatta. Le nuove regole devono riflettere un passato che bisogna correggere e un futuro che bisogno disegnare”, prosegue Mario Draghi. “Tutto questo va fatto con l’Unione europea- aggiunge- ma è importante che i Paesi si dotino di strumenti che li rendono più forti in questa discussione, ed è il modo in cui Italia e Francia vogliono procedere”. 

MACRON: “PARLARE E AGIRE INSIEME, C’È TANTO DA FARE

Francia e Italia hanno tanto da fare insieme. Ci sono tanti che vorrebbero che le cose andassero male fra di noi. Noi crediamo il contrario, vorremmo che questa amicizia che viene da lontano ci ‘costringe’ a una disciplina dell’amicizia, a parlare spesso e agire insieme. Ci lega un’amicizia fraterna”, dichiara Macron.

MACRON CITA MONTAIGNE: “L’AMICIZIA È ESSERE LUI ED IO

 Il Trattato del Quirinale segna “una visione geopolitica comune” tra Italia e Francia, dice Emmanuel Macron commentando la firma del Trattato del Quirinale. “Firmarlo e vedere i colori” delle Frecce “che si univano nel cielo e si cancellavano insieme, e diventavano quasi indistinti, è stata un’emozione grande. Questa amicizia che viene da così lontano ci costringe a una disciplina nell’amicizia, quella di parlare molto e agire molto insieme”. Il presidente francese cita Michel De Montaigne: “Diceva che l’amicizia è pensare: ‘Perché l’amavo? Perché era lui; perché ero io’. Ecco questo trattato – conclude – lo possiamo firmare solo noi. C’è una forma evidente, ineffabile che diventa più esplicita e la dobbiamo rendere ancora più forte. Ed è questa l’amicizia fraterna che ci lega”. La dichiarazione si chiude con una lunga stretta di mano tra Macron e Draghi.

MACRON: “ROMA NON SOSTITUISCE BERLINO, E POI MERKEL NON HA DOMINATO

“Non dobbiamo cercare nell’amicizia che costruiamo da un lato e l’altro delle Alpi un sostituto dell’amicizia che abbiamo da una parte e dall’altra del Reno”. È esplicito il presidente della Francia nell’escludere un avvicendamento nell’asse che regge l’Europa tra Parigi e Roma, al posto di Berlino. Macron nega peraltro che Angela Merkel abbia dominato in Europa. “Io non sono ossessionato dalla leardeeship. Non è così per me. La cancelliera Merkel non ha dominato in Europa. Per vari anni tutte le decisioni che abbiamo preso non erano al centro degli interessi della Germania”, dice.

MACRON: “JOHNSON? METODI NON SERI, NON SI PARLA VIA TWEET DI MIGRANTI”

“Sono sorpreso da metodi che non sono seri. Non si comunica tra dirigenti su questioni del genere via tweet o per lettere pubbliche”, dichiara il presidente della Repubblica francese, rispondendo in conferenza stampa a Villa Madama a una domanda sulle dichiarazioni del premier britannico Boris Johnson, che ha proposto a Parigi di riaccogliere i migranti del Canale della Manica. “La Francia da lungo tempo si assume la propria responsabilità in materia migratoria- ha aggiunto Macron- i ministri lavoreranno seriamente per risolvere una questione seria, già domenica il ministro dell’Interno Darmanin riunirà gli omologhi dell’Ue e della Commissione. Vedremo poi con i britannici come agire in modo efficace se decidono di essere seri”. 

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