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Emergenza culle vuote: “Più smartworking e finanziamenti, va fatta una rivoluzione culturale”

Evento per 'La settima edizione del Libro Bianco' dedicato alla denatalità, realizzato da Fondazione Onda, con il supporto di Farmindustria

Pubblicato:26-11-2020 15:18
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:39

neonata
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ROMA – “Ho avviato un percorso nell’ambito delle mie deleghe sul tema della denatalità, cercando di concentrarmi su tutta la rete coinvolta nella sfida sul calo delle nascite e le problematiche ad esso connesse. A partire dai bisogni soddisfatti nell’ambito del welfare e della salute per le donne e per le famiglie”. Lo ha affermato Sandra Zampa, sottosegretario al ministero della Salute, in una lettera inviata per l’evento in modalità virtuale ‘La settima edizione del Libro Bianco’, realizzato da Fondazione Onda e grazie al supporto di Farmindustria, a cui partecipano Rossana Boldi, vicepresidente Commissione Affari Sociali alla Camera, Paola Boldrini, Commissione Igiene e Sanità del Senato, Maria Rizzotti, Commissione Igiene e Sanità del Senato.

BOLOGNA: “PIÙ SMARTWORKING E MEDICINA DI GENERE CONTRO DENATALITÀ”

“Voglio ricordare che ai tempi in cui studiavo per la specializzazione in neurologia, molte colleghe non si sarebbero mai sognate di avere un figlio perché il compenso economico era davvero basso, parliamo di 600-770 euro attualizzato. Poi, subito dopo, vennero le borse di studio e si arrivò a 1800 euro: uno stipendio dignitoso. Da quell’anno ci furono tante colleghe che misero in cantiere una gravidanza“. Lo ha dichiarato Fabiola Bologna, deputata e membro della Commissione Affari Sociali alla Camera dei Deputati, intervenendo all’evento in modalità virtuale ‘La settima edizione del Libro Bianco’ . “Chiaramente non è solo una questione economica ma di approccio culturale: pensiamo allo smartworking obbligatorio che è stato deciso in Francia durante questa fase della pandemia, a differenza invece di noi, in cui molte aziende italiane hanno deciso di avere nuovamente i propri dipendenti in ufficio. Una scelta che, durante questa seconda ondata, dovrebbe essere ripensata. In ogni caso, c’è da portare all’attenzione il fatto che le donne ad oggi, quando possono iniziare a pensare di avere un figlio, sono già diventate anche delle care-giver. Quindi ripensare il welfare in maniera sostanziale diventa urgente, così come dedicare risorse alla medicina di genere, che è sì legato alla procreazione assistita ma anche ad una medicina personalizzata”, ha concluso Bologna.

RIZZOTTI: “CULLE VUOTE VERA EMERGENZA DEL PAESE”

“Qui non ci sono state coppie che egoisticamente hanno deciso di non avere figli, ma è questione di quello che non è stato fatto a livello pubblico e politico. Guadiamo invece al privato: ci sono aziende che hanno destinato un aumento di stipendio alle coppie che avevano figli. Quell’azienda ha registrato, di conseguenza, un aumento della natalità delle famiglie dei propri dipendenti. Nella situazione che stiamo vivendo, a causa del Covid, non si è potuto pensare di avere un figlio. Al contempo però, siamo un Paese che rincorre sempre l’emergenza ma dobbiamo smettere di agire in questo modo: a che serve programmare il bonus pannolino se non hai creato le condizioni per avere un figlio? Il rapporto Istat ha evidenziato che le coppie che hanno deciso di non avere figli lo fanno per rassegnazione non per l’ego. Affrontare la questione delle culle vuote è la vera emergenza del nostro Paese”. Lo ha affermato la Senatrice Maria Rizzotti, Commissione Igiene e Sanità del Senato della Repubblica, intervenendo nell’evento in modalità virtuale ‘La settima edizione del Libro Bianco’.


BOLDI (LEGA): “CURA SHOCK E PESANTI FINANZIAMENTI PER COMBATTERE DENATALITÀ”

“Anche i provvedimenti che sono stati avviati come il ‘Family act’ ed altri bonus fondamentali, sono sotto-finanziati. Servono invece dei pesanti finanziamenti, serve un welfare robusto per combattere la denatalità”. Lo ha dichiarato Rossana Boldi, deputata della Lega e vicepresidente della commissione Affari sociali alla Camera dei Deputati, intervenendo all’evento in modalità virtuale ‘La settima edizione del Libro Bianco’ dedicato alla denatalità, realizzato da Fondazione Onda e grazie al supporto di Farmindustria. “Poi c’è il grande tema delle priorità: volere aver un figlio spesso coincide con tempi della vita privata e professionale che si sono dilatati. Molto tempo fa, dai 25 ani in poi, una donna che voleva un figlio veniva definita primipara attempata. Ora non è più così, il che va bene, ma al tempo stesso nonostante la scienza e i suoi progressi, che aiutano ad avere un figlio anche più avanti con l’età, c’è poca fiducia nel futuro. Serve però avere un filo di speranza, a cui noi dobbiamo aggiungere veri investimenti, risorse, strumenti e danari, per costruire speranza e voglia di avere un figlio. Deve essere una sorta di cura shock”, ha concluso Boldi.

BOLDRINI: “NUOVI CONGEDI, FAMILY ACT, REVISIONE SMARTWORKING”

“La politica può e deve intervenire sul fenomeno della denatalità: sicuramente il fattore economico condiziona molto, così come in parte si è visto quasi subito, all’inizio della pandemia, in cui si è rinunciato a fare un figlio perchè si è perso il lavoro. Lo abbiamo visto anche in questi giorni in cui è emerso il dato sui posti di lavoro persi dalle donne: 400mila in meno. In questo senso stiamo attuando, in Parlamento, un pacchetto di misure contenuto nel ‘Family act’ affiancato dalle risorse economiche, dalle misure di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia ma soprattutto dalla condivisione dei lavori familiari. Ho due nipoti e vedo che i due genitori si prendono cura allo stesso modo e per egual tempo dei due figli. Sarà importante quindi andare avanti con il congedo per il papà, con il sostegno per i nidi affinché i Comuni amplino la loro capacità di accogliere nuovi bimbi in caso di mobilità dei genitori, con la revisione dello smartworking”. Lo ha affermato la Senatrice Paola Boldrini, intervenendo nell’evento in modalità virtuale ‘La settima edizione del Libro Bianco’ dedicato alla denatalità, realizzato da Fondazione Onda, grazie al supporto di Farmindustria. “Poi è importante anche concentrarsi sulla salute della donna: l’infertilità colpisce sempre più le donne anche in età meno avanzata, su questo quindi dovremmo intervenire con una presa in carico; stessa attenzione va prestata ai centri di PMA, procreazione medicalmente assistita, per i quali sia alla Camera che al Senato abbiamo due provvedimenti sul tema”, ha aggiunto Boldrini.

FARMINDUSTRIA: “DENATALITÀ  È SMOTTAMENTO GENERAZIONI, UN VUOTO PER TUTTI”

“Stiamo assistendo ad una sorta di smottamento generazionale, in cui la denatalità non arriva come un fatto nuovo ma diventa più drammatico in momenti storici, come questo che viviamo, in cui il dato dei decessi è preoccupante. Parlare di denatalità include una serie di aspetti da affrontare che possiamo circoscrivere ma che attraversa trasversalmente tante parti della nostra realtà. Dovremmo partire anche da una narrazione da cambiare: parlare di famiglia deve essere un racconto positivo, perché figli significa genitori, nuovi ruoli e nuove sfide. E poi dobbiamo ricordare le parole dette dal Presidente della Repubblica Mattarella sul fenomeno, parlando dei nati che diminuiscono come di una mancanza per l’intero Paese, un vuoto per tutti”. Lo ha affermato Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, intervenendo all’evento in modalità virtuale ‘La settima edizione del Libro Bianco’ dedicato alla denatalità.

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