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Black Friday sì, ma riciclando le scatole

Bastano poche, semplici regole per non trasformare lo shopping sfrenato in un danno ambientale

Pubblicato:26-11-2020 10:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 20:38
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MILANO – Si avvicina il grande giorno dello shopping sfrenato: il ‘black friday’ è ormai alle porte, e con lui un cumulo esorbitante di carta e cartoni utilizzati per inscatolare la merce da spedire. Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, ricorda che bastano poche, semplici regole per garantire una seconda vita a carta e cartone, partendo da una buona abitudine: la raccolta differenziata e il riciclo. Tra le norme di base, è necessario eliminare scotch e punti metallici, appiattire le scatole e metterle nel contenitore della carta. 

ACQUISTI VIRTUALI CON CONSEGUENZE REALI PER L’AMBIENTE

Quest’anno in particolare, complice la pandemia di Coronavirus, il black friday viaggerà principalmente in rete, con acquisti virtuali, che hanno però conseguenze concrete soprattutto sull’ambiente. Dietro ogni click che completa la vendita c’è una movimentazione continua di scatole, prevalentemente a base cellulosica, che arriveranno nelle case e dovranno essere gestite. L’e-commerce cresce (+ 29% nel periodo che va da gennaio a settembre 2020) e così pure l’attenzione all’ambiente da parte dei consumatori. Il 70% di chi compra online è disposto a spendere un po’ di più pur di garantirsi una spesa “green” (fonte: Idealo 2019) e l’80% degli e-shopper predilige un imballaggio ecosostenibile perché trasmette l’impegno dell’azienda verso le tematiche ambientali (fonte: Comieco 2019).

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Le scatole, dopo aver assolto la funzione primaria di protezione, trasporto e conservazione dei prodotti, se correttamente smaltite, in sole due settimane possono trasformarsi da rifiuto a nuovo imballaggio. Un processo apparentemente scontato, ma che necessita dell’impegno di tutti: del cittadino nel differenziare e della filiera della carta nell’avviarlo a riciclo. Nel 2019 sono state differenziate oltre 3,5 milioni di tonnellate di carta e cartone e 8 imballaggi su 10 sono stati avviati a riciclo.

UN LAVORO CORALE PER UN PACKAGING PIÙ ECOLOGICO

Tutti gli attori della filiera cartaria lavorano da tempo per favorire lo sviluppo di imballaggi che rispondano a caratteristiche sempre più sostenibili, funzionali alle esigenze di gestione e riciclo, essendo il packaging fondamentale per acquisti ecologici. Si inserisce in questo contesto anche la ricerca “I nuovi modelli di consumo e la riprogettazione del packaging: la scelta di materiali sostenibili nell’era dell’economia circolare”, realizzata dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con Comieco, che verrà presentata ufficialmente online l’1 dicembre alle 11.

Ma questo è solo uno degli ultimi lavori realizzati da una filiera che ha messo da tempo al centro della sua attività la sostenibilità. Negli ultimi dieci anni gli imballaggi cellulosici immessi al consumo sono passati da 4,3 milioni di tonnellate a 4,9, con importanti innovazioni di tipo tecnico/strutturale: i produttori hanno ridotto la grammatura media del cartone ondulato (scesa da 573 g/m² del 2010 agli attuali 551 g/m²) e in fase di produzione sono diminuiti i prelievi idrici (passati da 265 a 226 milioni di m³ l’anno) e il consumo di energia elettrica (sceso da 7,2 a 6,06 TWh/anno).

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La scatola di cartone dunque nasconde un mondo industriale imponente ed è la chiave di volta per trasformare il venerdì dedicato agli acquisti da black a green. Via alle compere, dunque, purché ecologiche.

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