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VIDEO | Paolo Picchio: “Quello di mia figlia Carolina è un stato un femminicidio”

Lungo e commosso applauso in Senato per la 14enne vittima di cyberbullismo

Pubblicato:26-11-2019 11:08
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:40

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ROMA – Tutti in piedi per un lungo e commosso applauso dedicato a Carolina Picchio, suicida a 14 anni perché vittima di cyberbullismo. È successo nella Sala Koch del Senato dove Paolo, il padre di ‘Caro’, come Carolina veniva affettuosamente chiamata, ha portato la sua testimonianza alla presenza del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in ‘Nemmeno con un fiore, nemmeno con un clic‘, la conferenza evento organizzata dal M5s in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

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“Sono modestamente solo un papà di una ragazza che era la gioia della mia vita- dice papà Paolo- Quando ad un padre succede una cosa del genere ci sono due possibilità: o lasciarsi andare e avvitarsi su se stesso oppure rimboccarsi le maniche. Io sono riuscito a salvarmi grazie a mia figlia, le sue parole hanno acceso in me e nelle persone che oggi si spendono per la fondazione Carolina un entusiasmo senza eguali. La sua forza ci ha regalato la prima legge in Europa sul cyberbullismo sul quale l’attuale Governo si sta confrontando e il primo processo in Europa in materia di odio online, dal quale è emerso che questo fenomeno non può essere sminuito a ragazzata”. “Proprio ieri è stata la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne- continua Paolo Picchio- Oggi voglio dire che anche quello di Carolina è stato un femminicidio. Se mia figlia non fosse stata così piena di vita, fiera e amata, forse l’avrebbero lasciata stare. Troppo bellezza e troppa bontà possono dare fastidio. Le parole hanno un peso, come ha detto Tiziano Ferro nel suo monologo da Fazio pochi giorni fa e lo ringrazio pubblicamente perché ha colto con chiarezza lo stesso messaggio di mia figlia. C’è tanto ancora da fare- conclude Paolo Picchio- i giovani che incontro in giro per l’Italia mi abbracciano troppo forte per non capire che hanno bisogno di aiuto, diamoci da fare per il sorriso di mia figlia”.

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