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Chiusa l’A26. Toti furibondo: “Genova isolata, dove erano gli ispettori?”

La decisione dopo le segnalazioni della Procura. Il governatore chiede immediatamente verifiche straordinarie su tutte le infrastrutture

Pubblicato:26-11-2019 07:47
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 16:40

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GENOVA – Autostrade ha chiuso la A26 da Genova (allacciamento A10) a Masone, in entrambe le direzioni, dalle 21.30 di  ieri.

“Tale misura- spiega una nota- viene assunta per consentire l’esecuzione di verifiche tecniche sui viadotti Fado Nord e Pecetti Sud, presenti in tale tratta. La Direzione di Tronco condividerà i risultati di tali verifiche con gli enti competenti”.

Entro le 12.00 di oggi, martedì 26 novembre 2019, riprenderà in entrambe le direzioni di marcia la circolazione sulla tratta dell’autostrada A26 compresa tra l’allacciamento con la A10 a Genova e lo svincolo di Masone. Nel corso della notte, informa la Direzione di Tronco di Genova di Autostrade per l’Italia, è stato realizzato uno scambio di carreggiata per garantire una corsia di scorrimento per senso di marcia. L’assetto predisposto consentirà comunque l’adozione delle verifiche tecniche sulle opere, così come pianificato ieri.


LE STRADE ALTERNATIVE

La Direzione di Tronco di Genova comunica gli itinerari alternativi consigliati. Per i veicoli leggeri e autocarri fino a 7,5 tonnellate (esclusi autobus) per la A26 dalla A10 uscire a Prà e proseguire fino a Masone tramite la provinciale 456 del Turchino.

Per la A10 dalla A26 effettuare il percorso inverso. Per quanto riguarda i veicoli pesanti superiori a 7,5 tonnellate e autobus per la A26 dalla A10 utilizzare la A7.

Per la A10 dalla A26 obbligo di deviazione sulla Diramazione Predosa Bettole, dalla quale, con fermo temporaneo e progressivo deflusso, sarà possibile procedere verso Genova lungo la A7.

Potranno proseguire fino a Masone i soli mezzi pesanti con destinazione di scarico o carico nella zona collegata a tale svincolo.

Infine, per gli itinerari di lunga percorrenza per i collegamenti tra la A4, A26 e A21 verso la Toscana, utilizzare la A21 fino all’allacciamento con la A1 e da questa raggiungere Firenze o riprendere l’autostrada tirrenica tramite la A15.

LE SEGNALAZIONI DELLA PROCURA

“A fronte di gravi ammaloramenti riscontrati abbiamo segnalato criticità sul ponte Fado in direzione Alessandria e sul Pecetti in direzione Genova Ventimiglia sulla A26, rappresentanti Aspi hanno preso atto e sono intervenuti. La Procura attende le verifiche di sicurezza condotte dalla società concessionaria secondo le norme di legge”. È quanto afferma il procuratore capo di Genova, Francesco Cozzi.

“La sicurezza dei cittadini viene prima di ogni altra cosa. Auspichiamo che si facciano tutti e i più accurati controlli del caso perché questo va sopra ogni altra considerazione. Certo, si resta stupefatti che si arrivi a un anno e tre mesi dal crollo di ponte Morandi a provvedimenti così drastici, senza che prima nessuno abbia pensato di intervenire“. Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, prima di fare il punto con il prefetto di Genova, ieri sera, dopo la chiusura della A26.

“Mi chiedo che fine hanno fatto gli ispettori del ministero, i periti e contro periti e tutti coloro che per un anno e quattro mesi hanno analizzato tutto questo. Si poteva certamente rimediare a queste condizioni invece che parlare troppo”, aggiunge il governatore.

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“Ho informato il premier Conte e il ministro De Micheli. Attendo di sapere che cosa vorrà fare d’urgenza il governo. Oggi Genova è totalmente isolata. È tornata ad essere quella che era prima degli anni ’30“, il commento di Toti.

“La A26 è chiusa, la A6 è chiusa, sulla A7 ci sono numerosi cantieri e anche limitazioni di carico. Mi chiedo, in un anno e quattro mesi dal ponte Morandi, oltre alle chiacchiere e alle bagarre sulle concessioni, che cosa realmente è stato fatto per garantire ai cittadini di Genova e della Liguria di essere dei cittadini di serie A e non dei cittadini di serie C, visto che qua le tasse si pagano esattamente come nel resto d’Italia“, conclude Toti.

Non potrà esserci “solo una verifica su quei due viadotti, ma serve un piano straordinario su tutte, tutte, tutte, tutte e, aggiungo, tutte le infrastrutture di questo territorio. E fatto in alcune settimane, non in alcuni anni, perché le chiacchiere sono già durate un anno e quattro mesi”, la richiesta del governatore.

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