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Da 10 vittime di violenza nasce un’impresa nel bene confiscato alla camorra

L'associazione commercializzerà i prodotti della masseria di Afragola (Napoli) dedicata ad Antonio Esposito Ferraioli, ucciso dalla camorra

Pubblicato:26-11-2018 15:56
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:50

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AFRAGOLA (NA) – E’ nata nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne MIA, acronimo di Memoria, Inclusione, Autonomia, l’associazione composta da dieci donne vittime di violenza che commercializzerà i prodotti del bene confiscato più grande dell’area metropolitana di Napoli, la masseria di Afragola (Napoli) dedicata alla memoria di Antonio Esposito Ferraioli, giovane cuoco e sindacalista ucciso dalla camorra nell’agosto del 1978. Assunta, Cinzia, Anna e altre sette donne hanno accettato la sfida lanciata da Consorzio Terzo Settore, associazione Sott’e’ncoppa, Cgil Napoli e cooperative L’Uomo e il Legno e Giancarlo Siani a cui nel 2017 è stata affidata la masseria Ferraioli, composta da un fabbricato rurale di mille metri quadrati con 12 ettari di terreno dove si producono eccellenze agroalimentari campane. Saranno proprio le dieci donne, selezionate tramite gli sportelli antiviolenza Lilith al termine di un periodo di formazione finanziato da Costa Crociere Foundation, a commercializzare i prodotti della masseria Ferraioli e altre produzioni di eccellenza.

L’associazione MIA, infatti, darà vita a un vero e proprio Gruppo di Acquisto Solidale che avrà come primo acquirente le realtà del territorio e la stessa Costa Crociere, pronta a ad accogliere i cibi della Ferraioli nei menù offerti ai clienti. “MIA – ha spiegato Vincenza Rosiello, vicepresidente dell’associazione – non è solo l’acronimo di tre parole. Noi donne, con dieci storie diverse, ci sentiamo appartenenti a MIA che vuol dire Memoria, di tutte le vittime innocenti di mafia e delle donne vittime di abusi, di violenza, ammazzate o torturate. Ma vuol dire anche Inclusione sociale, nel rispetto delle diversità, e vuol dire Autonomia, come consapevolezza di noi stesse, libere da dipendenze tossiche”.


A mostrare il sostegno del governo all’iniziativa, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che stamattina ha voluto incontrare le dieci imprenditrici nella masseria Ferraioli prima della conferenza di presentazione della start-up. “Queste dieci donne – ha commentato il ministro – sono un simbolo di rinascita per loro stesse ma anche per tutte le altre donne che hanno le medesime necessità e simili problemi. Queste dieci donne portano avanti un progetto importante, in una masseria da 12 ettari, e sono pronte a fare business, economia vera, in un’azienda che guarda al sociale ma lo fa in modo concreto“. Costa chiede anche che “non venga cancellata la memoria di Antonio Esposito Ferraioli”, che esattamente 40 anni fa veniva ucciso dopo aver denunciato una truffa ai danni della Comunità europea attraverso partite di carne avariata.

Il protagonismo delle dieci donne passerà attraverso la gestione diretta di un sito di e-commerce e l’organizzazione di una rete di promozione e distribuzione dei prodotti che guarda all’agricoltura sociale, alla valorizzazione dei territori, alla tutela dell’ambiente e alla promozione del benessere collettivo. “Occorre mettere in rete le esperienze dei beni confiscati, lavorare con i sindaci, creare un coordinamento con la Città Metropolitana. E’ questo che le mafie maggiormente soffrono: lo Stato che trova un’intesa per sottrarre i beni alla criminalità organizzata”, ha commentato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, che ha voluto portare il sostegno della Città Metropolitana a MIA e a tutte le realtà che lavorano alla masseria Ferraioli. Il bene confiscato oggi attende lo sblocco di un finanziamento da 1 milione e mezzo di euro, risorse del Pon legalità del Viminale che vedono Afragola come Comune capofila. Grazie a questo finanziamento, sarà possibile ristrutturare il fabbricato rurale della masseria che diventerà una casa di casa di accoglienza per donne e minori vittime di violenza con un bar, un’aula per la formazione e un punto vendita dei prodotti agricoli gestito dal neonato brand MIA.

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